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Napoli – Quando, al termine del primo comizio di giornata, al rione Sanità, Giuseppe Conte ha esclamato “Torniamo a far grande Napoli“, evidentemente, aveva in mente un po’ il suo ex collega di lavoro Donald Trump. Un po’ i sondaggi che, anche in maniera riservata, continuano a testare l’andamento di quella che è la sua partita della vita: le elezioni per Palazzo San Giacomo.

Molto più di quelle di Roma, dove la Raggi è attrice protagonista da prima dell’avvento dell’avvocato del popolo sul proscenio politico e quindi non lo rappresenta direttamente, saranno le urne partenopee a dire moltissimo del futuro di Giuseppi.

Sotto il Vesuvio, nella capitale del Reddito di Cittadinanza, infatti, si testa la linea politica con la quale Conte ha scalato il Movimento 5 Stelle: la linea dell’alleanza col Pd e col resto del centrosinistra. E l’uomo che la incarna: Gaetano Manfredi.

E quindi, si capisce l’attenzione particolare che l’ex premier rivolge per Napoli. Dove, assieme al presidente della Camera Roberto Fico, spera ardentemente che non solo il suo candidato, l’ex rettore, diventi sindaco. Ma che lo faccia con il Movimento 5 Stelle primo delle 13 formazioni politiche che lo sostengono.

La sfida nella sfida è proprio questa. E gli stessi militanti pentastellati non lo nascondono affatto. Anzi.

Tant’è che ciò che ha dichiarato Antonio Noto al Corriere della Sera di ieri (“Se Gaetano Manfredi non passa al primo turno, vince al secondo“), non basta a nessuno di loro. 

La partita dei sogni, per i pentastellati napoletani, è quella di agguantare la leadership della coalizione vincente.

E secondo i sondaggi riservati, la partita è aperta. Il Movimento, infatti, è rilevato tra l’11 e il 14%. Nello stesso range c’è solo il Partito Democratico, che pure si è posto l’obiettivo di essere, la sera del 4 ottobre, tra il 15 e il 18%.

Distaccate, poi, almeno per ora, sono sia le compagini che fanno riferimento al Governatore De Luca che la sinistra di Leu.

E quindi. Conte, quando ha detto “io non sparisco da Napoli“, ha usato quelle parole a ragion veduta. Per tutto il giorno, nei quartieri popolari della Sanità e di Scampia, ha rassicurato che il Reddito di Cittadinanza potrà solo essere migliorato: dovranno passare per il suo cadavere per abrogarlo. L’Avvocato del popolo, mentre lo prometteva, c’è da giurare che lo pensasse letteralmente (dal punto di vista politico).