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NAPOLI – L’operazione difesa del Reddito di Cittadinanza per il Movimento 5 Stelle inizia da Scampia, il quartiere dove, lo scorso settembre, in occasione delle elezioni politiche, ha raccolto percentuali di consenso record.

Dopodomani, venerdì, alle 17, il suo leader Giuseppe Conte sarà in via Hugo Pratt, presso il Parco Corto Maltese, per tentare di risalire la china dopo la riforma del Reddito che il Governo Meloni ha inserito nella manovra finanziaria e dopo le polemiche che si sono innescate a proposito del condono di Ischia che fu votato nel 2018 proprio dal Governo dell’avvocato del popolo.

Sta di fatto che in Campania il Movimento è concentrato esclusivamente nel difendere la sua misura-bandiera: il Reddito di Cittadinanza. E lo fa da uno dei suoi territori-simbolo, dove il numero di percettori è altissimo.

Il coordinatore regionale Salvatore Micillo la mette così: “Il tour in difesa del Reddito di cittadinanza che toccherà tutta Italia parte da Scampia. Racconteremo le storie di chi, grazie alla misura del Movimento 5 Stelle, ha potuto garantire alla propria famiglia dignità e sostegno. E difenderemo il Reddito di cittadinanza in Parlamento non soltanto per il Mezzogiorno, ma per tutto il Paese perché gli italiani non possono essere costretti a scegliere tra mangiare e pagare le bollette. Questo governo vuole eliminare l’unica misura che continua a salvare dalla fame centinaia di migliaia di famiglie e lavoratori che percepiscono stipendi miseri”.

Si uniscono al coro anche i consiglieri regionali pentastellati Michele Cammarano, Vincenzo Ciampi e Gennaro Saiello: “Nella nostra regione, che ha uno dei più alti tassi di disoccupazione in Europa, la fase 2 del Reddito di cittadinanza è stata sabotata da un governatore che aveva come unico obiettivo il fallimento della riforma. Su questo punto Vincenzo De Luca e Giorgia Meloni giocano la stessa partita sulla pelle dei cittadini. Preferiscono ignorare le difficoltà di chi ha meno per colpire una forza politica. Ma se vogliamo preservare la tenuta sociale del Paese, abbiamo bisogno di tutelare milioni di italiani relegati ai margini della società. Nella difesa dei più deboli – concludono i consiglieri – non saremo moderati”.