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Napoli – “Da qualche settimana nel nostro centro HUB regionale per bambini con Covid siamo sempre pieni e, rispetto all’inizio della pandemia, vediamo casi più seri“. Lo racconta all’agenzia Dire, Alfredo Guarino, professore ordinario e direttore HUB Pediatrico Regionale COVID dell’Università Federico II di Napoli e responsabile Uoc Malattie Infettive Pediatriche del Policlinico Federico II.

I bambini – spiega – non sono gravi come gli adulti- chiarisce subito l’infettivologo pediatra- lo sono meno, però stiamo vedendo due categorie che ci preoccupano: i bambini con malattia cronica che vanno decisamente peggio dei bambini che non hanno una malattia cronica; i neonati infettati dopo l’età neonatale. Non c’è molto contagio verticale non è la mamma che ha il Covid e trasmette l’infezione al figlio. Purtroppo quando la mamma torna a casa col neonato, gli incontri, le celebrazioni e le feste sono le situazioni in cui il figlio prende la malattia“.

Siamo a circa 15 ricoveri degli 80 neonati – continua Guarino – bambini sintomatici nel primo mese di vita con sintomi lievi, ma alcuni dati di laboratorio ci preoccupano molto. In particolare la troponina- cita il medico- è un enzima cardiaco in alcuni casi fuori scala. I bambini stanno bene e dai controlli non sembrano avere una patologia cardiaca evidente, poi cosa significhi questo a distanza non lo sappiamo ancora e rappresenta un elemento di preoccupazione“.

Avremo le cosiddette malattie comuni dell’infanzia – chiarisce il prof – tra cui la gastroenterite, e il Covid che si manifesta nel 20% dei casi in Pediatria con la diarrea. Quindi avremo una sovrapposizione di casi di influenza o di gastroenterite, ad esempio da rotavirus, e Covid. Posso immaginare che se non riusciremo ad arginare il flusso di malattie, potrà esserci un sovraffollamento di situazioni in pronto soccorso. È uno scenario preoccupante“.