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Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, definisce “incoerente” il governo in merito al caro benzina. “C’è stato un aumento sconcertante del prezzo della benzina – ha sottolineato nel corso della consueta diretta Facebook del venerdì – con 50 euro una macchina media prima faceva un pieno, oggi riempie per due terzi il serbatoio. Il governo non ha ritenuto di far nessun intervento sulla tassazione che pesa sul prezzo della benzina dando una prova di grande incoerenza“.
Al di là delle sciocchezze raccontate in questi giorni – ha spiegato – l’ attuale governo si era impegnato a ridurre le tasse sulla benzina. Non lo ha fatto e questo penalizza i cittadini due volte, la prima volta con l’aumento del costo della benzina, la seconda perché di conseguenza quando aumenta la benzina aumenta il prezzo del trasporto per tutti i prodotti soprattutto alimentari e agricoli. Mi pare una scelta irresponsabile“.
Il governo ha detto, anzi la Meloni ha detto che non ci sono soldi – ha aggiunto – ma non c’erano nemmeno tre mesi fa quando si faceva campagna elettorale. Se non ci sono soldi per impedire un aumento vuol dire che risparmi il quasi miliardo di euro regalato alle società di calcio. Non vale nessun delle giustificazioni addotte, la situazione è la stessa di tre mesi e se non ci sono i soldi vuol dire che si evitano le mance ai proprio clienti. Ad oggi la situazione è estremamente preoccupante per l’aumento della benzina e per quello che verrà dopo“.
SANITA’ – “Le decisioni del Governo stanno mettendo in ginocchio la sanità pubblica“. Ha proseguito il governatore della Campania, Vincenzo De Luca. “La irresponsabilità del governo nazionale per quello che ha fatto nella legge di bilancio in relazione alla sanità pubblica rischia di creare una situazione per la quale sarà impossibile tenere aperti i pronto soccorso per mancanza di risorse e di personale. Il governo nazionale sta prendendo decisioni che porteranno alla chiusura dei pronto soccorsi e alla impossibilità di realizzare i turni per il personale dell’area dell’emergenza“.
Non credo si possa dire che sia una scelta causale, si sta mettendo in ginocchio la sanità pubblica e questo è un obiettivo politico – ha aggiunto – non posso immaginare che siano così stupidi da pensare che se non stanzi nemmeno un euro nella lege di bilancio non si avrà una situazione drammatica. Il governo ha stanziato due miliardi che servono a malapena a pagare i conti dell’energia, non un euro in più per il personale medico“.
Come italiani dovremmo avere la forza e il coraggio di mettere da parte le bandiere di partito – ha concluso – Con il governo precedente ho aperto una polemica violenta contro il ministero della Salute e il commissario per i vaccini perché stavano sbagliando tutto e stavano penalizzando la Campania. Ho fatto allora la battaglia, la faccio oggi perché oggi ai vizi vecchi si stanno sommando decisioni al limite della responsabilità“.
SCUOLA – “Il governo sta lavorando per ridurre drasticamente le autonomie scolastiche“. Ha aggiunto il governatore della Campania Vincenzo De Luca nella diretta social del venerdì, sottolineando che il tutto avviene “senza dare motivazioni serie, dicendo che ce lo chiede l’Europa“.
Stavo pensando all’onorevole Meloni quando dice ‘ce lo chiede l’Europa’ – aggiunge – quantum mutatus ab illo, come è cambiata anche la presidente del Consiglio rispetto ai tempi nei quali ‘ce lo chiede l’Europa’ era una frase bandita dal linguaggio politico della Meloni. In questo caso la difendiamo noi l’autonomia nazionale“.
Intanto, sottolinea, “l’Europa non ha fornito i numeri e la soglia invalicabile – conclude – cosa vuol dire che vuole ridurre le autonomie scolastiche, vuol dire accorpare gli istituti? Questo significa aumentare il numero degli alunni nelle scuole anziché ridurlo per una didattica più efficace ma questa ipotesi significa anche ridurre il personale sul medio periodo, il numero dei presidi. Mi apre una scelta totalmente irresponsabile“.
AUTONOMIA“O facciamo le persone serie e condividiamo ipotesi oppure l’autonomia differenziata morirà prima di nascere“. E’ il pensiero di Vincenzo De Luca, sottolineando in diretta Fb di aver avuto modo di “riparlare con il ministro Calderoli. Gli ho ripetuto con la chiarezza che non mi manca, fino alla brutalità, che se si immagina di ricominciare la vecchia storia della spesa storica e di spaccare l’Italia nel campo della sanità e della scuola, se si immagina di approvare una legge finanziaria come hanno fatto senza neanche un euro per le regioni del Sud è evidente che ci stiamo prendendo in giro e in questo caso noi non faremo fare a questa ipotesi della autonomia differenziata neanche mezzo passo in avanti”.
Il ministro sa bene che quando ragioniamo sulla spesa storica il sud e la Campania sono drammaticamente penalizzati rispetto al nord – ha concluso – Abbiamo appena conquistato il minimo necessario per i fondi sanitari“.