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Napoli – Autonomia differenziata, il sindaco Luigi de Magistris torna a incalzare il governo gialloverde e, nel suo consueto post del lunedì, alza la posta in palio annunciando un referendum per la città di Napoli: «Nel contratto che cementifica l’alleanza politica tra M5S e Lega, Nord-Indipendenza per la Padania, vi è l’autonomia differenziata delle Regioni. Sono già d’accordo per concedere soldi e poteri alla Lombardia e al Veneto alle quali si sta unendo anche l’Emilia Romagna a guida Pd, della serie quando la fotocopia vuole inseguire l’originale senza capire che sarà l’originale a vincere, ossia la Lega. Quindi il M5S a Palazzo Chigi e in Parlamento ha già tradito l’onda di quel voto per il cambiamento che portò al trionfo del movimento nel mezzogiorno d’Italia. Dicevate mai con la Lega e ora volete anche svendere il Sud a Salvini».
L’ex pm entra quindi nel merito della questione: «Il Governo sta minando l’unità nazionale per come sancita nella Costituzione nata dalla Resistenza. Noi non ci limitiamo a denunciare questa vergogna politica e istituzionale che conduce, ad esempio, a regionalizzare l’istruzione e realizzare la secessione dei ricchi dando potere assoluto alla politica, e non ai cittadini e alle città, che siede nelle lussuose poltrone delle Regioni beneficiarie». A questo punto de Magistris dà l’annuncio della sua prossima mossa: «Noi rilanciamo con la sfida dell’autonomia dei popoli. Voi volete l’autonomia differenziata e noi da Napoli chiediamo l’autonomia totale. Siamo l’unica città in Italia che ha adottato la delibera Napoli Città autonoma, resistiamo senza soldi all’attacco del sistema politicocriminale, da soli con l’autodeterminazione della nostra città e del nostro popolo stiamo riscattando Napoli con la cultura ed è in atto una rinascita senza precedenti, a breve entrerà a regime la criptomoneta partenopea, stiamo lavorando per la delibera finale di cancellazione del debito storico illegittimo che deriva da due commissariamenti di Stato, di cui siamo vittime e chiederemo di essere risarciti, il terremoto del 1980 e l’emergenza rifiuti prima che arrivassimo noi a bonificare dai rifiuti materiali e da quelli politici. Ebbene, a questo punto, visto che avete abusato della nostra proverbiale pazienza, faremo, entro quest’anno, un referendum per la totale autonomia della Città di Napoli: avremo così più risorse economiche, meno vincoli finanziari, più ricchezza, più sviluppo, meno disuguaglianze. Successivamente proveremo a realizzare, se lo vorranno anche le altre popolazioni del Sud, un referendum per l’autonomia differenziata dell’intero mezzogiorno d’Italia. Altro che zavorra del Paese, dimostreremo con orgoglio e passione, che siamo e saremo, con le nostre risorse umane e territoriali, il motore per un’Italia più coesa, più giusta e con minori disuguaglianze».