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Napoli- Assorbito, o quasi, il plebiscito di voti incassato dal M5S, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris torna a corteggiare la galassia grillina. «Avevo previsto lo tsunami dei 5 Stelle. Una campagna elettorale agevole perché comunque c’erano Berlusconi e Renzi. È stato un voto di protesta e opinione. I 5 Stelle hanno vinto anche in televisione utilizzando questo strumento, al Sud è stato un voto netto contro il “sistema”. Voto di rottura ma anche di prova. Questa intuizione Napoli l’aveva avuta già sette anni fa con la mia elezione. Credo che Luigi Di Maio debba governare. Come governerà non lo so, non so nemmeno con chi. È difficile prevederlo». L’ex pm tende poi nuovamente la mano a Roberto Fico, che proprio ieri, commentando l’invito del primo cittadino al M5S a uscire dall’autosufficienza, aveva sostanzialmente risposto “picche”: «Non credo che sia stato sgarbato. Anzi, mi rivolgo a lui. Se ami veramente Napoli tra i primi atti che devi fare è stare qui per aiutarci sulla partita del debito. Anzi, se lo fai finalmente potrò dire che cambiamo insieme una stagione politica». La nuova replica, c’è da esserne certi, non tarderà ad arrivare.

Intanto è però ancora bagarre sul nuovo rischio dissesto che si profila sul Municipio dopo il verdetto emesso ieri dalle Sezioni riunite della Corte dei Conti. «Il Comune di Napoli non è in dissesto e non lo sarà. La sentenza non solo è grave ma non tiene presente che i debiti che chiede di onorare, inclusa la sanzione, non riguardano questa generazione di napoletani», sbottano Pietro Rinaldi, consigliere comunale del gruppo DemA (il movimento che fa capo al sindaco de Magistris), e il presidente della Municipalità Tre Ivo Poggiani. «Percepiamo questa sentenza – continua Rinaldi – come una profonda ingiustizia verso la città per debiti che appartengono a stagioni politiche caratterizzate da un compromesso morale e da gravi intromissioni nel mondo della politica di imprenditorie deviate e criminalità». «È una doppia beffa – aggiunge invece la consigliera di maggioranza Eleonora de Majo – che fa riferimento ai costi dei commissariati straordinari per il terremoto e dei rifiuti, stagioni che hanno lasciato sui nostri territori danni sociali ed ambientali a danno della mia generazione che il terremoto non l’ha neanche vissuto. Riteniamo assurdo che questa città debba cadere sotto i colpi di questo debito illegittimo che i cittadini non possono pagare ma soprattutto hanno il dovere di non pagare perché non è il loro debito. Siamo sotto l’ennesimo attacco del Governo centrale e della finanza drogata. Siamo pronti a mobilitarci in difesa di Napoli».