- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Napoli –  E’ sopravvissuta a tutto. Unica della specie: assessore della giunta De Magistris. Ininterrottamente, dal 2011 al 2021. Eppure, Annamaria Palmieri, quando questa mattina ha avuto pubblicamente le deleghe alla cultura e al turismo dalle mani del sindaco, si è detta emozionata.

L’ultima scossa, anzi l’ultima “movimentazione di giunta causata dalle dimissioni di Eleonora De Majo” come l’ha definita De Magistris, non fa che rafforzare il suo potere all’interno di Palazzo San Giacomo.

Negli ultimi 7 mesi di amministrazione, si occuperà di cultura e turismo, “i due settori che stanno soffrendo di più la pandemia ma che ora devono risorgere assieme“, ha spiegato.

Come? Senza alcun grande evento ma, nel primo anno dc, dopo Covid, io – ha annunciato la Palmieri – voglio lavorare sulla valorizzazione delle contaminazioni tra scuole e università nei nostri musei e con i musei nelle nostre scuole e università“.

Complice la bella stagione, del resto, anche De Magistris si è detto sicuro che si attendono bei mesi per questi settori.

Devo dire che già Nino Daniele e Eleonora De Majo, in questo campo, hanno lasciato a Napoli un dono importante, pur con le loro diverse sensibilità: la liberazione della città dall’essere etichettata o come una cartolina o come la metafora del male assoluto. Noi vogliamo stare lontani da questi opposti demagogici. Ma vogliamo riconoscere che ora siamo invidiati, anche per il solo fatto di essere nati a Napoli. Per questo, per valorizzarlo – ha concluso la Palmieri mi pongo il proposito di continuare a coltivare un rapporto inventvo con la tradizione e di considerare la nostra cultura, e di conseguenza il nostro turismo, come una risorsa per la vita, per la nostra salute e per l’economia“.