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Napoli – Con l’assessora all’Inclusione sociale Laura Marmorale, la commissione Welfare, presieduta da Maria Caniglia, ha discusso delle misure messe in campo dall’amministrazione per i senza fissa dimora.

Rispetto all’assistenza e accoglienza dei senza fissa dimora in città, la consigliera Alessia Quaglietta (Partito Democratico) ha richiesto la riunione odierna per avere chiarimenti su diversi punti: l’organizzazione ed il funzionamento delle unità di strada, se si tratta cioè di servizi interni al Comune o esternalizzati; la situazione delle strutture di accoglienza a bassa soglia, è infatti insufficiente il numero dei posti letto rispetto ai senza dimora censiti nel Comune (circa 1600 persone); le proposte in campo per soluzioni abitative protette, i tempi stimati di permanenza in queste strutture ed i criteri di assegnazione della cosiddetta “dote abitativa”; le modalità di adesione del Comune alla Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora (FIOPSD); la possibilità di usare la struttura dell’Albergo dei Poveri per sviluppare progetti più ampi di accoglienza, come ad esempio l’ “Housing First”.

L’assessora Marmorale ha chiarito i diversi aspetti, rispondendo anche alle domande delle consigliere Marta Matano (Movimento 5 Stelle) e Laura Bismuto (Dema). Sulle unità di strada, ha specificato che si tratta di un servizio comunale che viene gestito attraverso un bando per operatori del Terzo settore, individuati in base a criteri di competenza, consapevolezza e conoscenza del fenomeno. Le unità di strada coprono tre aree cittadine e agiscono anche sulla fascia dei comuni limitrofi dell’area metropolitana; si occupano prevalentemente della mappatura, della conoscenza ed ascolto dei senza dimora, di una loro prima presa in carico di bassa soglia; forniscono loro una serie di servizi che nel tempo si sono sempre più perfezionati, grazie anche ad una rete strutturata che mette in relazione le strutture pubbliche, private e l’associazionismo cattolico. E’ vero che esiste una forte disparità tra i senza fissa dimora censiti e i posti letto di bassa soglia disponibili, ha proseguito, posti che vanno sicuramente incrementati. Per questo è importante l’adesione del Comune alla FIOPSD, un fatto che favorirà l’avvio di un ragionamento sull’ ”Housing First”, e su un approccio multilivello per i percorsi di fuoriuscita dalla condizione di senza dimora, soprattutto per i più giovani che potrebbero entrare nel mercato del lavoro. Attualmente le soluzioni del Comune per questo percorso riguardano la struttura di via Lattanzio, con 11 moduli abitativi per 26 persone, specialmente anziani, che non possono più stare in dormitorio comunale, e si stanno valutando la sperimentazione di forme di accoglienza per persone con disagio mentale e doppia diagnosi, avviando nel contempo un confronto con l’ASL per soluzioni di prossimità. E’ importante inoltre puntare ad una maggiore integrazione tra strutture a bassa soglie e centri diurni. Sulla possibilità di utilizzare l’Albergo dei Poveri, ha chiarito che presso la struttura permangono difficoltà di ordine statico e strutturale, che rendono difficile progettualità più ampie, ma che si può tuttavia ipotizzare un prolungamento dei giorni di apertura dello spazio docce di Via Tanucci, inaugurato a Novembre.

Priorità assoluta, ha concluso l’Assessora, va data in questo momento alla regolamentazione delle attività di volontariato puro svolto nei confronti dei senza fissa dimora, in particolare per la somministrazione di pasti. Verrà a breve pubblicato un avviso pubblico per provare ad organizzare, calendarizzare e differenziare gli interventi sul territorio, evitando i fenomeni di degrado urbano che spesso si verificano in alcune aree per la presenza di cibo e indumenti abbandonati sul suolo pubblico. Proprio su questo aspetto la commissione, ha concluso la presidente Caniglia, elaborerà un documento di indirizzo per promuovere, anche attraverso il sito istituzionale del Comune, la creazione di una rete strutturata delle organizzazioni di volontariato per i senza fissa dimora.