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Raramente nel calcio capita che le porte di uno spogliatoio restino aperte. Ieri sera a Roma, subito dopo i calci di rigore che hanno consegnato la Coppa Italia al Napoli, è invece accaduto qualcosa di simile. Gennaro Gattuso ha radunato la squadra al centro del campo e ha parlato in un silenzio surreale. Alcuni dei passaggi del suo discorso si sono sentiti chiaramente, tutti ne hanno potuto godere: “Ho visto cuore, ho visto carattere. Tra di voi c’è gente che ha il contratto in scadenza, che andrà via, li vedo piangere. Avete dimostrato tanto ma voglio vedere sempre il veleno, voi lo sapete. Adesso non ci sono più tensioni, non abbiamo più pressioni, dobbiamo giocarcela sempre alla grande. Sono orgoglioso di voi”.

Questo è quanto carpito dalle telecamere e dai microfoni Rai, a cui successivamente il tecnico azzurro si è dedicato al termine del match per la consueta intervista: “Il calcio mi ha dato molto di più di quello che gli ho dato io. Il calcio mi ha reso uomo. La scomparsa di mia sorella è stata durissima da accettare, certe cose non le digerisci mai. Ho proseguito questo lavoro per rispetto, chi fa questo lavoro sa che deve avere rispetto. Per questo mi arrabbio, io l’ho fatto per tantissimi anni e pretendo che i miei giocatori abbiano rispetto e senso di appartenenza. Si deve sempre lavorare con serietà perché nel calcio c’è sempre un Dio che vede se fai le cose fatte bene”. 

A proposito di qualificazione Champions, Gattuso non si pone limiti: “I sogni sono molto importanti nella vita, il nostro dovere è fare bene in queste 12 partite che restano. Abbiamo tanti giocatori, tutti avranno spazio, abbiamo il dovere di provarci”.