- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Dolore, sconcerto, incredulità. È sotto choc Sant’Antimo, il comune a nord di Napoli di circa 30 mila abitanti dove vivevano Giulia Tramontano ma anche il suo carnefice Alessandro Impagnatiello (anche se in pochi si ricordano di lui) prima di trasferirsi alcuni anni fa in provincia di Milano. Qui, giustizia è la parola più ripetuta. Finché non c’era stata la confessione, tutti speravano che le ricerche della ragazza andassero a buon fine e che fosse restituita alla sua famiglia per poter festeggiare la prossima nascita del bambino che aveva in grembo.

In città ora si vive un clima sospeso in attesa del ritorno della salma di Giulia e della celebrazione dei funerali. Silenzio attorno all’abitazione della famiglia Tramontano, trasferitasi in questi giorni di dolore a Senago, dove si è consumata la tragedia. I genitori e gli altri componenti della famiglia della giovane sono molto conosciuti ed apprezzati in città. Il sindaco Massimo Buonanno, in questi giorni fuori regione per motivi di salute, ha annunciato il lutto cittadino per il giorno del funerale e deciso la sospensione degli eventi previsti per oggi per la festa della Repubblica e del 4 giugno per la giornata mondiale dello sport. “La nostra comunità – dice Buonanno – è sconvolta per la notizia della morte di Giulia. Vorremmo non parlare più di casi di femminicidio, ma mi rendo conto che nonostante le campagne di sensibilizzazione, le continue lotte contro la violenza sulle donne, che l’amministrazione, assieme al centro antiviolenza, continua quotidianamente a portrare avanti, ci ritroviamo oggi davanti alla morte di una ragazza che tra qualche mese sarebbe diventata madre del bambino che portava in grembo“. Secondo Buonanno “la perdita di Giulia e del suo bambino ci invita ad una profonda e silenziosa riflessione. Ogni femminicidio è un lutto per l’intera comunità ed io mi rendo sempre più conto che c’è ancora tanto lavoro da fare per cambiare questa società, che ancora una volta ci mette davanti ad una notizia come quella di stamattina“. La morte della giovane fa cancellare anche i festeggiamenti previsti per lo scudetto del Napoli.

Per domenica – chiede il Club Napoli Sant’Antimo – niente caroselli nè sfilate per rispetto di questo angelo volato in cielo, la nostra festa già c’è stata. Ora solo rispetto per questa famiglia“. In strada la richiesta unanime ora è che sia fatta giustizia. Qualcuno alza la voce, ‘datelo a noi quel mostro’, scrive uno su Fb. Rabbia e dolore i sentimenti prevalenti. In contatto con i genitori è il parroco don Salvatore Coviello: attende di concordare con loro il funerale e le modalità per ricordare al meglio il sacrificio di Giulia.