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Erano convinti che le lamentele di un inquilino del Parco avessero minato la “sua” piazza di spaccio e per vendicarsi decise di ucciderlo e sciogliere il suo corpo nell’acido: valeva poco, anzi nulla, davanti a quel fiume di denaro, la vita delle persone nel Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli, la più grande piazza di spaccio dell’Europa occidentale dove all’alba oggi i carabinieri e la DDA hanno assestato un duro colpo al clan Sautto-Ciccarelli, con l’esecuzione di ben 51 misure cautelari. I carabinieri e la DDA, infatti, nel corso dell’attività investigativa hanno dovuto accelerale l’arresto di Massimo Gallo, uno dei “capi piazza” della zona, che si stava preparando a compiere un delitto degno di un film dell’orrore. La “sua” piazza di spaccio funzionava come una vera e propria fabbrica e le attività incessanti, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, dei pusher, che si avvalevano anche delle figlie per confezionare droga, davano fastidio ad alcuni inquilini. Gallo era convinto che quest’uomo lo avesse denunciato e, non sapendo che era intercettato, decise di ucciderlo nella maniera più cruenta possibile: sciogliendolo nell’acido. Era stata anche già preparata la vasca dove immergere il corpo. Tutto questo dopo avergli già tentato di bruciargli la casa, dopo avergli picchiato il genero e dopo avere dato fuoco a due sue auto. L’arresto della DDA fu deciso praticamente “ad horas” in quanto gli inquirenti erano ormai convinti che l’omicidio sarebbe stato portato a termine malgrado in quella casa ci fosse anche una donna, la figlia di quel signore, incinta.