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Napoli – “Ieri notte, dopo lunghe ed estenuanti trattative, durate decine e decine di ore, la Direzione ha raggiunto un accordo con la maggioranza delle sigle sindacali. Avremmo voluto raggiungere un accordo con tutti ma questo non è stato possibile. D’altronde è difficile vedere in Parlamento una legge approvata all’unanimità. Con questo accordo vengono riconosciuti aumenti medi lordi mensili di circa 250 euro. Siamo fiduciosi che la protesta del rifiuto del lavoro straordinario cessi e consenta quindi lo svolgimento di un servizio regolare”. Così Umberto De Gregorio, presidente dell’Eav, interviene a poche ore dallo sciopero del trasporto pubblico che stamattina ha messo in ginocchio Napoli e provincia. 

“Siamo usciti appena due anni fa da una crisi profonda che vedeva l’azienda vicina al fallimento, non possiamo ricreare condizioni che tra qualche anno porterebbero l’azienda di nuovo vicino al fallimento e rinunciare a nuove assunzioni e quindi restare ancora con la necessità di ricorrere, anche per il futuro, in modo ordinario al lavoro straordinario. Credo sia giusto ricordare che siamo in un momento storico in cui molti lavoratori del Tpl in Campania non si sognano nemmeno di avere un aumento di stipendio, ma semplicemente sperano di conservare il posto di lavoro e di continuare a prendere lo stipendio a fine mese”, ragiona il numero uno dell’Eav. Che aggiunge: “Se continua la protesta viene peraltro minata la credibilità dell’azienda e quindi i ricavi da traffico diminuiscono: tutti gli aumenti legati alla retribuzione variabile vengono messi a rischio, in tutti i settori aziendali, perché il presupposto del premio di risultato è che ci sia un risultato positivo dal bilancio d’esercizio. Come noto, da alcuni anni Eav è impegnata, supportata dal socio Regione Campania, in un enorme sforzo: azzeramento del debito, stanziamento di ingenti risorse per l’ammodernamento delle infrastrutture, acquisto nuovo materiale rotabile, ristrutturazione delle stazioni, assunzioni di personale addetto al servizio. Tutte queste azioni, portate avanti quotidianamente, con tenacia e dedizione, condurranno, ne siamo convinti, nonostante le molte difficoltà, a risultati sempre più tangibili nel tempo. Il nostro unico obiettivo è restituire un Tpl efficiente e sano a cittadini e lavoratori, perché Eav è un bene di tutti. Alla protesta di una parte del personale sotto forma di rifiuto delle prestazioni straordinarie, abbiamo risposto con apertura e disponibilità, pure avendo ben chiaro che ai problemi di sotto- organico sarà data una risposta più esaustiva solo con le nuove assunzioni, prossime a venire. Ciò nonostante, abbiamo concordato e sottoscritto accordi per aumenti nell’ordine di circa 250 euro lorde mensili, in cambio, come dovuto e previsto dalla norma, di recuperi di produttività sotto forma di riqualificazioni del personale ed efficientamento dei turni. Questi sono i tavoli di concertazione: si chiede, si cede un po’. Abbiamo fatto tutto quanto nelle nostre facoltà per evitare nuovi disagi ai cittadini. Tuttavia, la protesta è ripresa”.

A questo punto l’attacco conclusivo: “Non è possibile andare oltre. Se le proteste dovessero protrarsi ancora, saremo costretti, con dispiacere, a considerare nulli gli accordi sottoscritti. L’enorme sforzo che stiamo facendo per risanare l’Azienda su tutti questi fronti, ha bisogno di tutti e di tutte le risorse disponibili. Dalla mia personale responsabilità di tenere in ordine il bilancio, per il bene di tutti, utenti e lavoratori, non intendo e non posso recedere. Possiamo ricominciare anche da zero, ma fermate questa protesta che danneggia tutti, gli utenti, l’azienda e anche voi lavoratori”.