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di Ciro Cuozzo

Casoria (Na) – Fa parte dell’esercito dei seicento candidati in lizza per rientrare tra i 24 consiglieri che il prossimo 26 maggio saranno eletti al consiglio comunale di Casoria, uno dei comuni napoletano più popolosi con i suoi 80mila abitanti. Vincenzo Russo, 37 anni, è un avvocato impegnato anche in altri ambiti: giornalismo, cultura e società. E’ inserito nella lista “Casoria Viva” che rientra nella coalizione che sostiene l’avvocato Raffaele Bene.

In passato Russo è stato definito dal Corriere del Mezzogiorno il “Vi.Rus” buono dell’area a Nord di Napoli proprio per il suo grande impegno sociale.

Com nasce la tua candidatura?

Ho trovato fin da subito nel movimento “Casoria Viva” il massimo sostegno. Ho deciso, per la prima volta, di scendere in campo in una lista composta da uomini e donne che, in questi anni, si sono impegnati sul territorio casoriano e che sostengono la candidatura a sindaco dell’avvocato Raffaele Bene.

Sono ormai diversi anni che l’esperienza amministrativa a Casoria si conclude con scioglimenti e sfiducie dei consiglieri. I cittadini sono stanchi delle solite promesse e potrebbero non presentarsi alle urne. Come pensi sia possibile riavvicinare i delusi della politica?

Occorre restituire il processo decisionale ai cittadini. I casoriani chiedono cose semplici: più sicurezza, più decoro, più sviluppo. Basta girare per la città e accorgersi che ci sono zone completamente abbandonate, mi riferisco al quartiere di Arpino dove è evidente la mancanza dei servizi principali, la zona del quartiere Castagna dove ci sono cumuli di rifiuti e, poi, la zona di via Duca d’Aosta e dei collegamenti viari con Afragola, strade dissestate, illuminazione carente e mancanza di sicurezza nei pressi delle scuole. Se i miei concittadini vorranno sostenere la mia candidatura mi impegnerò per intraprendere un cammino di partecipazione attiva, anche utilizzando i social, che consenta ai casoriani di esprimersi sulle questioni principali.

Uno dei motti che contraddistingue la tua campagna elettorale è la parola “solidarietà”. Sei stato promotore dell’apertura della prima mensa dei poveri a Casoria, quale sarà il prossimo obiettivo?

Ad onor del vero devo dire che la mensa dei poveri è un progetto nato nell’ambito della mia parrocchia e in famiglia abbiamo sentito il dovere di sostenere quell’opera di carità. Personalmente, nel mio piccolo, ho contribuito organizzando una raccolta fondi tramite una cena di beneficenza e una lotteria. Con orgoglio rivendico l’appartenenza al carisma francescano e per me la parola “solidarietà” non significa solo pensare alle difficili condizioni economiche dei casoriani. Dobbiamo favorire strutture di aggregazione per anziani, diversamente abili e giovani, senza dimenticare che ai bambini va garantita la possibilità di crescere in una città che non dimentica i valori. Un obiettivo che spero di poter concretizzare è la realizzazione di un’App per diversamente abili. Un’idea che non ha costi eccessivi e permetterebbe ai non vedenti di muoversi senza pericolo. La funzione dell’applicazione è di segnalare gli ostacoli e le barriere architettoniche e potrebbe, poi, essere usata anche per inviare delle comunicazioni alla polizia municipale. Sono sicuro che il futuro sindaco Bene appoggerà appieno questa mia proposta.

Cosa pensi si possa fare per i giovani della città di Casoria?

Una città senza giovani è destinata a morire. Nella nostra terra ci sono tanti ragazzi preparati: ho pensato alla possibilità di proporre un incubatore per ogni quartiere. Casoria è una città con giovani talentuosi e l’amministrazione deve essere chiamata a sostenere e valorizzare queste eccellenze. Servono percorsi di formazione individualizzati. Dobbiamo impegnarci in prima linea per il riscatto culturale e sociale dei nostri territori.

Sei impegnato nel campo giornalistico e con diverse iniziative che spaziano dall’ambiente alla cultura. Quali sono le denunce e le inchieste che ha affrontato in questi anni?

Con un gruppo di amici ci battiamo, da tempo, per promuovere i valori della legalità e il rispetto delle regole, troppi incivili “uccidono” a morte questa città. Occorre coinvolgere le forze sane del territorio per “aprire” una nuova stagione politica. Sono ormai anni che sosteniamo diverse iniziative per la tutela dell’ambiente e le nostre battaglie sono arrivate fino in Parlamento. Quella che sento cara è un’iniziativa che ha permesso di recuperare un piccolo polmone verde della città che era stato abbandonato da mesi. La mia “denuncia” sul degrado dell’area ha avuto un’ottima cassa di risonanza e, in tanti, hanno dimostrato, attivamente, che insieme si possono cambiare le cose. Le denunce servono a questo: smuovere le coscienze di chi è assopito dal torpore dell’indifferenza.