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Napoli – “La panchina rossa per Ary, così piena di amore e solidarietà da parte di tutta la città, ieri è stata oggetto di un gesto ignobile. Svitare e buttare la targa con il nome di Arianna è la dimostrazione della pochezza di chi ha compiuto questo gesto. Io, la mia famiglia e le amiche siamo semplicemente senza parole”. Lo ha detto Valentina Flagiello, sorella di Arianna, la donna che il 19 agosto 2015 si tolse la vita lanciandosi dal quarto piano della propria abitazione nel quartiere Arenella di Napoli, commentando quando avvenuto nel quartiere dove ignoti hanno rimosso dalla panchina la targa con la quale veniva ricordata la sorella.

Per la morte di Arianna, la V Sezione penale della Corte d’Appello del tribunale di Napoli ha condannato a 19 anni di carcere l’allora fidanzato della donna, Mario Perrotta, ritenendolo responsabile di avere indotto la ragazza a compiere l’insano gesto. Per la criminologa Antonella Formicola, consulente della famiglia Flagiello, vandalizzare una “panchina rossa”, “è un atto vile: significa umiliare e denigrare la memoria di una vittima di femminicidio. I familiari di Arianna Flagiello hanno immediatamente fatto denuncia contro ignoti. Non ci fermiamo e confidiamo nel lavoro certosino delle forze dell’ ordine e speriamo di assicurare i colpevoli alla giustizia. Questi gesti non posso passare impuniti. Ogni panchina rossa rappresenta il sacrificio di una donna, che ha perso la vita, oltre che il dolore dei familiari. La mia proposta alle istituzioni locali sarà quella di mettete una telecamera su ogni panchina rossa, con la speranza di scoraggiare questi gesti deplorevoli”, ha concluso la criminologa.