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Il governo Meloni taglia i fondi Pnrr sui progetti di rigenerazione urbana a Scampia e Napoli Est, e in consiglio comunale pure il centrodestra si schiera contro la decisione. L’aula di via Verdi ha infatti approvato all’unanimità una mozione di indirizzo, con la quale chiede all’esecutivo e al ministro per gli Affari Europei Raffaele Fitto di ripensarci. Ovvero che “nessuna misura del Pnrr, già programmata ed impegnata ab origine negli interventi di riqualificazione di Restart Scampia e Taverna del Ferro – recita una nota del Comune di Napoli – nonché per ogni altro intervento già finanziato nell’ambito del territorio comunale (…) venga distratta e destinata altrove, assicurando sin da subito che quanto già stanziato venga confermato, al fine di dare avvio ai lavori previsti già a partire dal prossimo mese di settembre”.

A nulla sono valse, peraltro, le rassicurazioni di Fitto sul recupero delle risorse sul fondo di coesione sociale. L’ordine del giorno passato in consiglio bolla come “non rassicuranti” le dichiarazioni del ministro. E non mancano aspri passaggi critici: il testo ritiene “incomprensibile e penalizzante l’inversione di marcia e la scelta del Governo italiano di tagliare le risorse”.

Il sindaco Manfredi, parlando in aula, ha garantito che comunque i progetti partiranno. E ha dato all’atto di indirizzo “valore politico molto importante perché è stato firmato dalla maggioranza e dalla minoranza”. Non è scontato identico clima idilliaco, tra i dirigenti dei partiti della maggioranza di governo. Lo stesso commissario cittadino di Fratelli d’Italia, Sergio Rastrelli – prima del consiglio comunale di oggi – non aveva usato toni concilianti. “Leggendo talune dichiarazioni del centrosinistra, registro che – aveva detto il senatore di FdI – è proprio vero che in tempi di menzogna universale, dire la verità è un atto rivoluzionario. E la verità ricordata dal ministro Fitto è che la proposta di revisione del Pnrr si è resa necessaria proprio per correggere tutte le distorsioni del Piano varate dai governi precedenti. Con l’impegno assunto dal Governo che nessun progetto finanziato e avviato sui nostri territori sarà definanziato”. Secondo Rastrelli “per essere più immediati cioè, gli interventi che possono essere conclusi entro giugno 2026 – data di scadenza del Piano – saranno regolarmente finanziati con il Pnrr, mentre quelli la cui attuazione non può ragionevolmente rispettare la scadenza del Piano saranno finanziati con risorse nazionali ed europee che hanno termini di scadenza più lunghi”. Ma il centrodestra in consiglio comunale non la pensa così.