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Napoli – Le “epidemie” fatte registrare dagli addetti alle funicolari di Napoli negli ultimi tre giorni, con tanto di stop totale del servizio, non vanno affatto giù all’amministrazione comunale e Palazzo San Giacomo annuncia provvedimenti esemplari: «Auspichiamo rigorosi controlli da parte di tutte le autorità competenti, dalla magistratura alle forze dell’ordine e all’Asl», mettono nero su bianco gli assessori comunali Mario Calabrese ed Enrico Panini. Sulla stessa lunghezza d’onda il pensiero dell’amministratore unico dell’Anm, Nicola Pascale, che avverte: «Pronti a portare questa vicenda in Tribunale».

La storia è nota. Durante il fine settimana appena trascorso, tra boom di dipendenti in malattia e scioperi generali, l’Anm è andata letteralmente al collasso, con decine di migliaia di utenti appiedati senza alcun preavviso e finanche nelle fasce di garanzia. «È assolutamente intollerabile quello che nelle ultime ore è accaduto con il ripetuto e scientifico blocco delle funicolari. L’amministrazione comunale non sopporterà oltremodo una situazione vergognosa che danneggia solo ed esclusivamente i cittadini e i turisti, privati di strategici mezzi di trasporto. Abbiamo già chiesto all’Anm di individuare ogni azione per fronteggiare quella che, a nostro parere, travalica ogni forma di protesta o di rivendicazione. Così come assicuriamo che non resterà senza conseguenze quello che è accaduto sia ieri che oggi alle funicolari con “epidemie” scatenatesi a ridosso di scioperi. L’Azienda deve trovare immediatamente i correttivi per assicurare le reperibilità del personale evitando i blocchi e  nel contempo auspichiamo rigorosi controlli da parte di tutte le autorità competenti, dalla magistratura alle forze dell’ordine e all’Asl», è l’auspicio dell’assessore alla Mobilità Mario Calabrese e dell’assessore al Patrimonio Enrico Panini.

A rincarare la dose ci pensa poi Nicola Pascale, amministratore unico dell’Anm, che annuncia: «Nel momento in cui dovessimo riscontrare un utilizzo scorretto della malattia da parte di qualche dipendente non esiteremo ad agire sia sul piano disciplinare interno che su quello legale, con tanto di denunce all’autorità giudiziaria». Sulla querelle interviene anche Adolfo Vallini, membro dell’esecutivo del sindacato Usb: «Sbagliato scaricare sui cittadini diatribe che possono essere rivendicate utilizzando le normali vie sindacali e legali. Si rischia di assumere una posizione corporativa, aprendo la porta a strumentalizzazioni politiche e alla rabbia degli utenti».