- Pubblicità -
Tempo di lettura: 5 minuti

Napoli – Quattro stenotipisti per un intero tribunale, costretti a correre da un’aula all’altra con ritardi per le udienze che si accumulano, sentenze non consegnate o depositate in ritardo, verbali poco comprensibili e file audio di processi che fanno il giro d’Italia per essere trascritti con problemi di comprensione delle espressioni dialettali. Sono solo alcuni dei disagi che si registrano al tribunale penale di Napoli dopo che il primo luglio scorso è iniziata l’era della Ciclat, il consorzio bolognese che si è aggiudicato l’appalto nazionale di due anni bandito dalla Consip per i servizi fonoregistrazione e trascrizione di tutti gli atti processuali a danno del Consorzio Astrea, che per 30 anni ha gestito il servizio. Ciclat, che si è visto confermare l’appalto anche in sede di giustizia amministrativa, doveva assumere 1200 persone ma lo ha fatto solo in parte, raggiungendo quota 970, ed oggi è in affanno, sebbene sia aiutato dal ridotto carico lavorativo legato al periodo feriale; a settembre i disservizi già registrati potrebbero amplificarsi. Nelle settimane scorse Ciclat ha tentato la strada del passaggio di cantiere, ovvero di far transitare tra le sue fila gli esperti lavoratori di Astrea, ma non è stato possibile perché l’attività di documentazione processuale esula da quelle, pur di rilievo pubblico, per cui è ammesso tale modalità di passaggio dei lavoratori, come il servizio di raccolta rifiuti o di gestione dei parcheggi; chi è passato da Astrea a Ciclat, circa 600 lavoratori in tutta Italia, si è dovuto così dimettere e poi farsi riassumere dal Consorzio. Il punto è che Ciclat, che sta per Consorzio Italiano Cooperative Lavoratori Ausiliari Traffico, ha come ragione sociale l’attività di pulizie, smaltimento rifiuti e trasporti, per cui non aveva lavoratori con quelle competenze specifiche al momento in cui ha deciso di partecipare alla gara indetta nel 2013 dalla Consip; Ciclat si è poi avvalso, per l’esecuzione dell’appalto, di tre società che possedevano qualche competenza nel campo, come la Verbatim, Nuovo Orizzonti e Ricina. Per ovviare alla mancanza di personale, Ciclat ha iniziato, con corsi di poche settimane, a formare tecnici e stenotipisti. Al momento la situazione sta reggendo in tribunali periferici, come in quelli casertani di Santa Maria Capua Vetere e Napoli Nord, o in quelli del napoletano, si pensi a Nola e Torre Annunziata; qui un buon numero di lavoratori di Astrea sono passati con Ciclat. Il vero problema è a Napoli, tribunale dai grandi numeri dove continua il braccio di ferro tra Ciclat e sindacati da un parte, e dall’altra gli addetti di Astrea che non vogliono saperne di passare. I lavoratori riottosi lamentano la circostanza che il contratto nazionale applicato da Ciclat è quello multiservizi, ovvero il contratto dei lavoratori che fanno pulizie o gestiscono parcheggi, che è peggiorativo, soprattutto economicamente, rispetto al contratto di commercio e terziario che si è sempre applicato ai lavoratori tecnici dei tribunali; paventano il rischio di potersi vedere cambiate improvvisamente le mansioni, passando dalla stenotipia alla raccolta rifiuti. Già oggi, qualche addetto Ciclat si è visto trasferire in tribunali di altre regioni dove c’erano esigenze, con problemi di comprensione anche del linguaggio usato nelle aule. Nel frattempo i disagi vengono lamentati dagli stessi magistrati, con note interne che evidenziano la mancanza di stenotipisti in aula e l’impossibilità di procedere con le udienze. Ma ci sono anche file audio che prendono la strada del nord (Padova, ndr) per essere trascritti, con evidenti problemi di comprensione dovuti al dialetto napoletano usato da molti imputati; qualche avvocato lamenta verbali di udienze poco comprensibili, in cui vengono riportati anche i dialoghi inutili tra presidente di corte e altre parti, con un aggravio di fondi pubblici, dicono i lavoratori, perché il Ministero paga in basa al numero di caratteri usati. Problemi si stanno verificando in tutta Italia, dove i processi saltano per mancanza di tecnici o perchè i verbali delle precedenti udienze non sono stati consegnati (Pisa e Varese). Ieri la Ciclat e i sindacati sono tornati ad incontrarsi a Roma, ma è stato tutto rinviato a settembre, sebbene le posizioni sembrino più vicine: Ciclat sarebbe disposta ad applicare il contratto per impiegati agli stenotipisti, non però ai fonici. “Invito i lavoratori di Astrea – dice il segretario della Filcams Cgil di Caserta Vincenzo Bellopede – a non a farsi strumentalizzare dalla loro azienda e a passare con Ciclat, che ha vinto una regolare gara d’appalto; è in corso una contrattazione a livello nazionale per adeguare la parte economica del contratto, per cui, nel passaggio a Ciclat, non perderanno nulla rispetto al trattamento ricevuto in passato. Chiedo però ai lavoratori di decidere nel più breve tempo possibile perché intanto Ciclat sta formando altro personale; gli addetti di Astrea potrebbero dunque restare senza lavoro, tenendo conto che Astrea non ha altre commesse importanti”. Una lotta contro il tempo in cui sono in gioco i destini di centinaia di lavoratori ma anche l’efficienza di uno dei più grandi e importanti tribunali d’Italia.