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Riceviamo e pubblichiamo una lettera-denuncia della nostra lettrice Giovanna Galasso in merito all’assegnazione delle supplenze per il Personale ATA Scuola.

Sono ancora agitata per quanto mi è accaduto questa mattina, ma voglio scrivere su questa onda emotiva. Il lavoro di bidella nelle scuole statali è l’unica possibilità che ho avuto di lavorare per qualche settimana, in base alla vacanza di un posto di qualche dipendente che è in regime di malattia. Ieri pomeriggio mi convoca telefonicamente la applicata di segreteria del Liceo Scientifico Statale di Afragola F. Brunelleschi e mi conferma che la supplenza breve spetta a me. La applicata di segreteria mi dice di presentarmi stamattina, 22 marzo 2024, alle ore 7,50 per fare la presa di servizio. Puntualmente, stamattina mi presento in segreteria. Mi chiedono i miei documenti, carta di identità e codice fiscale, e mi fanno compilare e firmare un documento definito “presa di servizio”. Ad un, certo punto subentra una collaboratrice scolastica e riferisce alla applicata di segreteria, alla quale si rivolge confidenzialmente, che in data 21.03.2024, in orario in cui la segreteria è già chiusa, ha telefonato una candidata alla supplenza. Preciso che quando le scuole convocano i candidati, stabiliscono una data e un orario entro il quale i candidati devono confermare per iscritto, tramite mail, la propria disponibilità alla supplenza. In caso di non risposta, la candidata viene considerata NON disponibile.
Così, l’applicata di segreteria prontamente chiama in mia presenza questa candidata.
La applicata di segreteria mi dice di fermarmi… che deve controllare…
La applicata di segreteria, rivolgendosi ad una sua collega, dice in dialetto napoletano testualmente:
“Sto fatt sadda verè subito, perché io nun pozz tenè a chesta (riferendosi a me) impalata qui”.
In quella situazione frustrante, ingiusta, non trasparente, dico alla applicata di segreteria che “chesta” ha un nome e un cognome e si chiama Giovanna Galasso!
La applicata di segreteria blatera qualcosa.
Poi si rivolge a me e dice: “signora Galasso, la supplenza spetta all’altra candidata”.
Chiedo di sapere il punteggio dell’altra candidata, di cui non conosco il nome, e la applicata di segreteria mi riferisce che ha 2 centesimi di punteggio superiore al mio.
Mi liquidano e mi mandano via.
Dalla mia esperienza ho sempre subodorato manovre poco chiare su questa questione dei punteggi e delle graduatorie, perché di fatto, nelle segreterie non ti mostrano nessun documento ufficiale, appellandosi alla privacy.
E la legge sulla trasparenza??? Dove la mettiamo?
Questa non è altro che una delle tante forme di camorra.
Sono disgustata, amareggiata.
E se penso che il lavoro di bidella non si concilia affatto con lavori manageriali che ho sempre svolto nella mia vita, allora la rabbia sale ancor di più, e la rabbia sale perché dal 2013 cerco una ricollocazione professionale adeguata alle mie competenze e alle mie capacità.
Anche in questa occasione, rivolgo un appello al Presidente della Regione Campania De Luca, affinché mi riceva in Regione, come forma di risarcimento morale.