- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Napoli – Fu arrestato con l’accusa di evasione, lo scorso dicembre, perché sorpreso in un campo rom con una cittadina romena e non nel suo “store” di Giugliano in Campania (Napoli), dove invece era stato autorizzato a lavorare: il Tribunale di Napoli Nord ha assolto – per non avere commesso il fatto – l’imprenditore Alessandro Cosentino, destinatario di una misura cautelare nell’ambito della maxi operazione “Affari di Famiglia” che si è tenuta il 19 aprile 2021 a Roma e attualmente sotto processo nell’ambito del procedimento giudiziario in corso nella Capitale nei confronti del clan Senese (26 imputati, tra cui il capo clan Michele Senese, detto “Michele o’ pazz”, suo figlio, la moglie e il fratello, ritenuti responsabili, a vario titolo, di estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego di proventi illeciti. Dopo l’arresto dello scorso dicembre il gup della Capitale dispose l’aggravamento della misura cautelare e l’imprenditore venne chiuso nel carcere napoletano di Secondigliano per tre mesi. Cosentino, però, difeso dall’avvocato Emilio Coppola, è riuscito a dimostrare che la donna con cui era in compagnia altro non era che una cliente dello store e che non c’era stata alcuna violazione delle prescrizioni imposte dal gip poiché nelle disposizioni non era stato specificato che l’attività lavorativa per la quale aveva ottenuto l’autorizzazione doveva svolgersi esclusivamente all’interno del negozio.