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Capri (Na)  – Non è ancora del tutto esclusa la possibilità che il minibus precipitato giovedì scorso a Capri possa essere rimosso con un elicottero: è durata l’intera mattinata, infatti, il sopralluogo sul luogo dell’incidente a cui hanno preso parte il sostituto procuratore della Repubblica Giuseppe Tittaferrante, il sindaco di Capri Marino Lembo, i tecnici comunali e un nucleo di vigili del fuoco, rappresentati dall’ispettore della direzione regionale dei vigili del fuoco della Campania Strazzullo, dal capogruppo del Soccorso Alpino Fluviale, Aniello Veropalumbo, e dal gruppo speciale degli elicotteristi. L’obiettivo è trasferire il minibus dallo stabilimento balneare dove è caduto ad un’altra località dove eseguire le perizie per accertare le cause dell’incidente che avrebbe anche provocato la morte del conducente oltre al ferimento di una ventina di persone. Dopo circa quattro ore sotto un sole cocente, l’ipotesi è stata paventata al magistrato che ha presenziato al sopralluogo e che dovrà dare la sua autorizzazione. Ad entrare in azione potrebbe essere un elicottero speciale attrezzato con una specifica base sulla quale posizionare la carcassa dell’autobus. Un’operazione che potrebbe essere resa possibile solo dopo aver fatto spazio rimuovendo le cabine e altre strutture presenti nello stabilimento balneare. Una volta prelevato, l’autobus verrebbe portato verso l’altra ala portuale, quella del porto turistico, per poi essere collocato su un mezzo marittimo che lo trasferirà a Napoli nei locali della polizia giudiziaria dove resterà a disposizione di periti e magistrati. La giornata prosegue, poi, con l’incontro tra le amministrazioni comunali e l’Atc, l’azienda che gestisce i trasporti su gomma sull’isola e che era proprietaria del pulmino al centro dell’inchiesta.

Sopralluogo di una delegazione sindacale di Usb Lavoro privato sul luogo dell’incidente in cui, giovedì scorso, ha perso la vita Emanuele Melillo, conducente del minibus precipitato dalla sede stradale a Capri. Secondo i sindacalisti “la ringhiera mostrava impietosamente i segni del tempo, con ruggine in più punti, ad evidenziare lo stato di pericolosità per la sicurezza stradale e della pubblica incolumità”. In una nota, il sindacato scrive che “tale situazione avrebbe imposto già da tempo interventi di miglioramento delle barriere attraverso l’installazione di guardrail. Dalle testimonianze raccolte sul posto – prosegue la nota – sembrerebbe da escludere l’ipotesi di un malore improvviso dell’autista, dato che ci impone con maggior determinazione di ricercare altrove eventuali omissioni e responsabilità, su tutti quella della proprietà la Città metropolitana di Napoli e delle amministrazioni comunali di Capri e Anacapri, che solo adesso puntano il dito verso le carenze aziendali”. L’Usb comunica che nelle prossime ore chiederà all’azienda di trasporti Atc “di rimettere in servizio tutto il parco autobus di cui dispone al fine di assicurare le corse previste dal contratto di servizio, nonché di potenziare il servizio negli orari in cui c’è maggior affluenza, nel rispetto delle normative anti-covid. L’improvviso stop dei mezzi Euro 0 sta determinando di fatto – denunciano i sindacalisti – importanti ricadute sul trasporto pubblico locale, tanto da determinare una condizione drammatica sotto l’aspetto della sicurezza, dell’ordine pubblico e della regolarità del servizio. Abbiamo il dovere di continuare a tenere i riflettori accesi su questa vicenda – conclude la nota – richiamando l’attenzione di tutti gli organi istituzionali competenti, affinché venga fatta giustizia nei riguardi di quella che qualcuno indica come una tragedia annunciata”.