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Napoli – Continua il mistero sulle condizioni dell’attaccante del Napoli Victor Osimhen. Il centravanti nigeriano del Napoli, assente in campo dall’8 novembre, quando giocò 83 minuti nella vittoria per 1-0 sul campo del Bologna per un infortunio alla spalla, ma non ancora si conoscono i tempi sul recupero. L’attaccante nigeriano attualmente è ancora positivo al Covid-19, ma il problema più grande è che il calciatore non riesce a recuperare dal suo problema alla spalla.

“Il Napolista” ha interpellato un luminare dell’ortopedia: il professore Raffaele Russo specialista della spalla, un’eccellenza napoletana. Ecco le sue parole in merito all’infortunio del centravanti del Napoli: “Innanzitutto bisognerebbe capire l’entità della lesione. Per lui si è trattato del primo episodio di lussazione traumatica. In caso di uno stop così prolungato, due sono le ipotesi. O si è riscontrata una frattura della glena, ma in questo sarebbe stato operato d’urgenza. Oppure, visto che non ha subito alcun intervento chirurgico, il ragazzo ha subito un danno neurologico. Tecnicamente, ha subito una neuroaprassia che è un danno transitorio del nervo. Una paresi del nervo ascellare. Danno causato dalla lussazione. A causa di questo danno, Osimhen non riesce a ricentrare la testa dell’omero nella fossa. In questo caso c’è poco da fare, bisogna soltanto aspettare. È un danno che per rientrare spontaneamente ha bisogno di tre-quattro mesi. Dopodiché va intrapreso un processo di rieducazione che è molto delicato e che dura un paio di mesi. In totale sono sei mesi”. Prosegue il professor Russo: “Si tratta di parti del corpo molto delicate. Per capire l’entità della lesione bisogna sottoporsi a un esame elettromiografico, e bisogna essere seguiti passo passo da specialisti. È un processo che va tenuto sotto osservazione quotidianamente. Molto complesso. Va seguito da un fisioterapista a da un physician della spalla. Non è un infortunio che può essere seguito a distanza, con controlli periodici. Bisognerebbe anche evitare troppi spostamenti. Purtroppo dal Napoli abbiamo pochissime informazioni, quindi è difficile formulare altre ipotesi. Dovremmo saperne di più. Possiamo fare solo supposizioni”. Il professor Russo ricorda l’infortunio di Buffon, quando si lussò la spalla, “subì la cosiddetta Bony Bankart, significa che un pezzo di glena nella sua parte anteriore – inferiore si staccò in modo traumatico insieme al cercine ed al legamento glena omerale inferiore. Si tratta di casi che vanno trattati d’urgenza proprio come avvenne per Buffon, per lui ci vollero quattro mesi dopo l’intervento per integrarsi gradualmente nel contesto sportivo agonistico”.