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Napoli – Nella riunione presieduta da Maria Caniglia, con la partecipazione dell’assessora ai Diritti di cittadinanza ed alla Coesione sociale Laura Marmorale e di Silvia Carpentieri del Servizio Inclusione sociale e contrasto alle nuove povertà, osservazioni e proposte sul tema delle modalità per il rilascio della residenza a chi vive in strada

Un approfondimento necessario, ha spiegato la presidente Caniglia, richiesto della consigliera Matano (Movimento 5 Stelle), per comprendere le modalità che vengono seguite per l’iscrizione anagrafica delle persone senza fissa dimora, esplicitate in un decalogo rivolto ai funzionari delle Municipalità alle quali vengono presentate le richieste di iscrizione.

Le indicazioni fornite, ha spiegato Silvia Carpentieri del Servizio Inclusione sociale, contengono una serie di chiarimenti rivolti agli uffici e riferiti alla normativa vigente, alle delibere e alle circolari relative, che prevedono una distinzione, per i senza fissa dimora, tra l’accertamento del domicilio e quello della residenza, escludendo, per il primo, la necessità della presenza fisica della persona all’indirizzo indicato. Occorre, per l’iscrizione, l’indicazione di un domicilio, completo di civico, nei pressi della zona che la persona frequenti abitualmente, accompagnata da una relazione di un assistente sociale in servizio presso i servizi sociali territoriali o il centro di prima accoglienza o di un operatore sociale in servizio presso le associazioni accreditate. Resta comunque possibile, ma solo in via residuale e come extrema ratio, la possibilità di iscrizione anagrafica nella via convenzionale Alfredo Renzi, in quanto il domicilio dichiarato deve essere effettivo.

Sui contenuti del decalogo, la presidente Caniglia ha proposto, e la commissione condiviso, un’integrazione che preveda che nel caso la persona senza fissa dimora si rechi da sola a presentare la richiesta di iscrizione, si provveda ad informare il servizio sociale territoriale per le verifiche di rito, senza respingere la domanda. In questo modo, si fornirebbe un’indicazione univoca a tutti gli uffici, evitando la possibilità di una decisione discrezionale del funzionario, che potrebbe essere diversa da una Municipalità all’altra, creando disparità di trattamento in situazioni analoghe e limitando il godimento di un diritto.

L’indicazione, ha considerato l’assessora Marmorale, può essere condivisa alla luce del fatto che il decalogo mira alla semplificazione delle indicazioni già contenute nella circolare dell’Ufficio Anagrafe. Lo spirito della previsione sulla presenza di assistenti od operatori sociali accreditati che accompagnano la persona è quello di rendere possibile al funzionario anagrafico il riconoscimento dello stato di disagio sociale del richiedente e, a tutela della persona, di evitargli possibili situazioni di “sfruttamento” da parte di chi intenda approfittare del suo status per finalità contrarie alla legge, come avvenuto di frequente in passato. Pertanto, si provvederà a raccogliere l’indicazione della commissione, integrando il decalogo in modo da prevedere che, per i casi di persone non accompagnate, siano successivamente informati i servizi sociali o le associazioni accreditate per le verifiche necessarie.

L’assessora è poi intervenuta, rispondendo alle domande della presidente e dei consiglieri presenti – Frezza (Misto), Matano (Movimento 5 Stelle) e Quaglietta (Partito Democratico) – sulla riapertura delle stazioni della linea 1 della metropolitana per l’accoglienza notturna dei senza fissa dimora per l’emergenza freddo e sugli spazi di via Tanucci che ospitano servizi per i senza fissa dimora. Sarà approvata forse già nella giornata di oggi l’erogazione della spesa necessaria all’apertura nelle ore notturne delle stazioni della metropolitana linea 1 Museo e Municipio, fino alla prima domenica di marzo, come già fatto fino al 21 gennaio. Successivamente, in base alle condizioni climatiche, si valuterà se prevedere un’ulteriore proroga. Una mera questione contabile, ha spiegato, ha provocato la temporanea chiusura, dovuta all’impossibilità per ANM, in regime di concordato preventivo, di provvedere direttamente alla spesa come avvenuto in passato.

Sugli spazi allestiti all’interno dell’Albergo dei Poveri, con servizi destinati ai senza fissa dimora, è stato chiarito che non vi sono problemi di accessibilità a stanze dove sono depositati gli arredi necessari agli allestimenti. Il problema è solo quello di definire percorsi facilitati per accedere alla stanza-deposito, ha spiegato Silvia Carpentieri, dove comunque vi sono arredi ulteriori rispetto a quelli che già completano le stanze destinate alle attività di accoglienza.

Insieme alla commissione, ha concluso l’assessora Marmorale raccogliendo la sollecitazione della presidente Caniglia, si definirà un percorso utile a garantire, in via permanente e con modalità facilmente accessibili sia a chi dona sia a chi riceve, indumenti e coperte alle persone che vivono in uno stato di disagio.