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NAPOLI – Il giorno dopo la firma del Patto per Napoli con Mario Draghi, la sala dei Baroni è stata di nuovo aperta per un consiglio comunale incentrato sull’allarme sicurezza e le politiche da mettere in campo contro la camorra.

Del resto, ieri, lo stesso premier, staccando l’assegno da 1,231 miliardi del Salva-Napoli e parlando dei fondi europei del Pnrr, ha avvisato che bisogna stare con gli occhi ben aperti per contrastare le prevedibili infiltrazioni mafiose a caccia di soldi pubblici.

Ma cosa bolle in pentola a Palazzo San Giacomo per contrastare i clan? L’intervento dell’assessore Paolo Mancuso (già magistrato anticamorra) è stato, a tal proposito, illuminante.

Il membro della giunta Manfredi, infatti, oggi ha parlato di “premialità per le famiglie che garantiranno la frequenza scolastica ai loro figli” svelando di fatto che, se la strategia è quella di prosciugare l’immenso bacino cui i clan possono rivolgersi per garantirsi nuovi adepti, l’arma che si vuole mettere in campo è quella proposta dal sociologo Isaia Sales, non a caso citato dall’assessore Mancuso nel corso del suo intervento.

“Ogni forma di sostegno che gli enti pubblici danno alle famiglie – ha avuto modo di spiegare lo studioso già sabato, in occasione di una assemblea organizzata da VivoaNapoli, nonchè nel suo ultimo libro “Teneri assassini” – deve essere vincolato alla regolare frequentazione della scuola dei loro figli”.

“Le famiglie – ha sottolineato Sales, che sta affiancando la vicesindaca Mia Filippone in questo lavoro – devono capire che i figli rappresentano un capitale se li fanno studiare, non un costo. Per questo, mi piacerebbe che si parlasse di un Reddito di Studio più che di Cittadinanza. O, quantomeno, che si faccia coincidere la cittadinanza con lo studio”.

Sales ha avanzato anche l’idea di mettere su una sperimentazione, un progetto pilota con 1000 bambini napoletani da seguire dai 0 ai 18 anni. “Abbiamo la possibilità di individuarli, sappiamo le famiglie da cui nascono e i quartieri in cui crescono: sono orfani con genitori vivi. Per questa ragione non possiamo contare sulla loro famiglia di sangue. Serve, quindi, affiancarli con una famiglia pubblica che dall’istruzione allo sport, dalla scuola al tempo libero fino alla sanità si prenda cura di loro da quando nascono fino a quando compiono i 18 anni”.

E’ su questo, quindi, che Palazzo San Giacomo si sta cimentando.

“Combattere la dispersione scolastica, nella lotta alla camorra, rappresenta la madre di tutte le battaglie”, ha del resto sottolineato Mancuso oggi in consiglio comunale. Annunciando che sul fronte anticamorra si sta “individuando un pacchetto di politiche attive”, l’assessore ha di fatto svelato l’idea del laboratorio Napoli con 1000 bambini.

Un laboratorio che si muoverebbe nella convinzione che prevenire è meglio che curare.