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Torre del Greco (Na) – Non si placano le polemiche a Torre del Greco dopo la visita di Matteo Salvini in città. Dove il leader del Carroccio è stato costretto ad interrompere il suo comizio nella città del Corallo dopo soli 5 minuti.

Il motivo? La massiccia mobilitazione di gran parte dei cittadini del comune vesuviano che, da giorni, avevano annunciato il presidio di dissenso contro la visita di Salvini.
Oggi così sulla scia delle polemiche Max Bastoni, consigliere leghista della Regione Lombardia, ha addirittura definito i manifestanti camorristi, rei di pensarla diversamente dal Carroccio.

Contestazione ben organizzata a Torre del Greco – spiega sui social il consigliere lombardo – contro Matteo Salvini, nella terra dei clan Falanga e Ascione-Papale dove il M5S ha fatto il pieno di voti alle ultime europee. Dove nel 2019 grazie a Salvini Ministro dell’Interno è stata sgominata una associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale. La Camorra evidentemente non dimentica”.

Un affermazione lanciata decisamente con troppa leggerezza – in una città dove la criminalità organizzata è un tema estremamente delicato – che si è abbattuta come un fulmine su Torre del Greco.

Decisamente una terribile gaffe, fatta da un personaggio politico che, molto probabilmente, non sa neanche dove si trova il comune della città metropolitana di Napoli sulla cartina geografica dell’Italia. A rispondere alla sciagurata polemica è stato il primo cittadino torrese, Giovanni Palomba.

Devo constatare con rammarico – spiega il sindaco – l’inopportuna strumentalizzazione politica da parte di chi ha etichettato una legittima ma composta manifestazione di dissenso ideologico, come codice espressivo di una comunità camorristica”.

Questo non può essere tollerato – tuona Palomba – da una collettività che esprime all’interno di sè, rinomati e stimati professionisti, uomini di imprese, e di cultura, onesti commercianti e tanta gente perbene. Torre del Greco, nella storia, si è contraddistinta sempre ed ovunque per la civiltà della sua gente e dei suoi valori. Una tale definizione è solo il senso di una degenerazione del contraddittorio politico che non può essere accolta.
Rivolgo, dunque, il mio personale invito ad abbassare un pò tutti i toni e a lavorare in modo concreto ed effettivo per il bene della Nazione e dei singoli territori”.