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NAPOLI – L’Unione Europea è un punto di riferimento di pace, democrazia e libertà non solo per l’Ucraina martoriata di queste settimane. 

Lo ha dimostrato un meeting internazionale sulle violazioni dei diritti umani in Yemen, altra terra martoriata da un conflitto lungo ormai 7 anni, organizzato la scorsa settimana a Bruxelles dall’eurodeputato del Ppe Fulvio Martusciello che ha portato a un primo risultato concreto: la creazione di un gruppo di amicizia formatosi nell’ambito Ue col compito di seguire costantemente la situazione umanitaria del Paese della penisola araba.

Il come è facile a dirsi: intessendo legami e sostenendo costantemente quelle organizzazioni della società civile yemenita maggiormente emancipate. Spesso, guarda caso, guidate proprio da donne.

E’ una sorta di corridoio umanitario per affrontare una situazione che miete vittime spesso nel silenzio generale nonostante stupri, rapimenti, matrimoni imposti fin dalla più tenera età.

Moderati da Manel Msalmi, lo hanno testimoniato, con Martusciello, gli europarlamentari Isabella Tovaglieri e Isabella Adinolfi della commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere; Luisa Regimenti; Ryszard Czarneki; Gianna Gancia; Lucia Vuolo (promotrice di una lettera indirizzata a Josep Borrell, l’Alto rappresentante della Ue per gli Affari Esteri, per far inserire gli Houthi nella lista dei gruppi terroristici in quanto responsabili della crisi umanitaria che si vive in Yemen); Anna Cinzia Bronfisco e Alessandra Iannuccilli, assistente parlamentare nonchè presidente di Progetto Donna 2021, la quale ha sottolineato la necessità di lavorare a stretto contatto con le Nazioni Unite e le organizzazioni per i diritti umani per proteggere le donne e far valere i loro diritti.

Il lavoro impostato ha risollevato Wesam Basindawa, la leader della coalizione yemenita di donne indipendenti, anche lei presente al convegno di Bruxelles.

La risoluzione Ue che include il gruppo Houthi tra quelli soggetti a sanzioni per minacciare la pace, la sicurezza e la stabilità in Yemen può essere un deterrente importante per sottrarre anche quella parte di mondo alla cieca brutalità della guerra.