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Napoli – Giovedì 18 luglio La fisarmonica di Petru torna a suonare. Si tratta di un evento organizzato dai presidi cittadini del Centro Storico di Napoli e del quartiere Vomero, dell’associazione Libera, nomi e numeri contro le mafie.

Libera è un network di associazioni, scuole, parrocchie, singoli impegnate nella diffusione della giustizia sociale, in contrasto alle mafie alle corruzione.

Il messaggio con cui l’associazione invita i cittadini a partecipare alla manifestazione è lapidario e dirompente:

“La mafia uccide, il silenzio pure!” ed è per questo motivo che sei invitato all’inaugurazione della teca dedicata a Petru Birladeanu, un giovane suonatore di fisarmonica rumeno ucciso dalla camorra 10 anni fa presso la stazione di Montesanto.

Il 26 maggio 2009, Petru fu colpito da alcuni proiettili esplosi da un gruppo di otto persone a bordo di quattro scooter. Incivile sparatoria che si collocava all’interno di una faida tra clan per affermare il loro possesso del territorio. Oltre a Petru, quel giorno fu ferito anche un adolescente di 14 anni.
Qualcuno potrebbe pensare che Petru si trovava al posto sbagliato al momento sbagliato, ma non è così. Chi si trova al posto sbagliato è, SEMPRE, la camorra e non le sue vittime. E i quartieri di Napoli sono nostri, non loro.

La fisarmonica di Petru è custodita nella Stazione di Montesanto: è lì per ricordarci dell’ingiustizia subita da Petru e, al contempo, per essere uno stimolo ad un quotidiano impegno di noi tutti contro le mafie.
Giovedì 18 luglio, alle ore 10, la fisarmonica sarà ricollocata al centro della stazione, nel suo cuore pulsante,
là dove migliaia di cittadini, ogni giorno, possano vederla.
Ti aspettiamo per ricordare insieme Petru ed inaugurare la nuova teca: non mancare, non restare in silenzio!

È un richiamo al risveglio delle coscienze, comodamente sopite nell’indifferenza, che mai come in questo momento storico, storcono il naso se si parla di etnie diverse, di allarmanti contaminazioni culturali, così la paura e l’ignoranza si fondono in una pericolosa amalgama che genera l’intolleranza e, peggio ancora, la noncuranza. Si dovrebbero aprire gli occhi e comprendere che l’unico nemico da combattere lavora silenziosamente, nascosto nelle profondità del tessuto sociale, non ha la pelle di un altro colore ma ha l’animo nero e sta provando a fagocitare tutto ciò che lo circonda, anche le coscienze.

Partecipare a questo tributo alla memoria e un modo di uscire dal silenzio e gridare il proprio diritto ad una vita giusta, ad una città liberata e Libera!

Emanuela Zincone