- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Di Ornella d’Anna

Napoli – Il suono che arriva dalla galleria è come un sibilo, ma assordante. Molti attendono alla banchina tappandosi le orecchie con le mani, altri storcono la faccia in una smorfia.

Il rumore prodotto dalla linea 1 della Metropolitana rende l’attesa dei treni ancora più snervante. Ne sanno qualcosa gli avventori abituali, costretti a subire quello che, di fatto, si sta trasformando in un vero e proprio attacco alla salute.

La Linea 1 della Metropolitana di Napoli ha 88,4dba, il livello massimo di emissione acustica e 84,9 dba, il livello equivalente di emissione acustica. Per le linee guida dell’OMS il livello di esposizione nociva massimo è 70 dba” – denunciano dal Comitato di Vivibilità Cittadina -.

Mentre per la metropolitana di Milano si discute di questi tema, a Napoli con un Sindaco magistrato, particolarmente attento ai diritti umani, non se ne parla proprio. I cittadini napoletani hanno una aspettativa di vita inferiore di 6 anni rispetto ai cittadini del Nord perché hanno amministratori incapaci che non li tutelano!”.

Interrogata in merito, l’Arpac – Agenzia regionale protezione ambientale Campania che, si sottolinea, è un’azienda di Stato con il compito di vigilare sul benessere dei cittadini, non risponde: “Cosa dovremmo dire? Ci sono dei dati? Basatevi su quelli!”, fanno sapere dai dipartimenti provinciali.

Un po’ poco, per un’azienda che dovrebbe svolgere – si legge sul loro sito – “funzioni tecniche di monitoraggio, ispezione e controllo delle fonti di inquinamento”. Intanto, i danni sono reali e riguardano il fisico, ma non solo. “Le patologie extra-uditive da rumore di treni e metropolitane” – fa notare Elio De Seta, docente di Audiologia all’Università di Roma – “sono collegate allo stress fisico provocato dal rumore eccessivo. Già un emissione acustica di circa 60-70 decibel individua un interferenza nelle attività quotidiane dell’individuo e, se protratta o ripetuta, a lungo termine può determinare uno stress che contribuisce ad alterate condizioni di salute, come ad esempio mancanza di concentrazione, disturbi del sonno o ipertensione arteriosa”.