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La 194 è una delle conquiste della nostra storia democratica e non va minata né nella struttura normativa, né tantomeno nei principi che l’hanno ispirata. Qualunque proposta di legge che rischi di intaccarne le fondamenta, direttamente o indirettamente, è assolutamente fuori discussione. Sono d’accordo con il ministro Bonafede quando sostiene che mettere mano, in qualunque modo, alla legge sull’aborto rischia di sprofondare il nostro paese nel Medioevo. Il dibattito su un tema così complesso va spostato su altri livelli, a cominciare dall’istituzione di una vera e propria rete di consultori pubblici. Senza dimenticare il ruolo della scuola, con percorsi didattici di educazione alla sessualità”. Così la senatrice M5S e capogruppo in Commissione Sanità Maria Domenica Castellone.

Serve dar vita a una campagna di comunicazione per rilanciare le misure già previste dal nostro ordinamento. A partire dalla legge sul parto in anonimato, che garantisce massima riservatezza alla donna che non può o non vuole riconoscere il neonato, così da lasciarlo nell’ospedale dove è nato affinché sia assicurata l’assistenza e anche la sua tutela giuridica”.