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NAPOLI – “Non abbiamo mai parlato di rimpasto”. Gaetano Manfredi la mette così, nel giorno uno della sua giunta puntellata per la prima volta con l’assessore Laura Lieto promossa vicesindaca e con Teresa Armato e Vincenzo Santagada con qualche delega in più.

Poco prima di entrare in consiglio comunale, il sindaco si ferma coi giornalisti e sostiene che non ci sarà un vero e proprio rimpasto nemmeno dopo le elezioni politiche del prossimo 25 settembre, sebbene così si aspettino le forze politiche che lo sostengono.
 
Nessuno mai ha parlato di rimpasto – giura il sindaco – si è fatta solo una semplice sostituzione di Mia Filippone che, purtroppo, abbiamo perso”.
 
Dopo il 25 settembre nemmeno ci sarà un rimpasto?
 
All’orizzonte non c’è alcun rimpasto. Dopo le elezioni, del resto, non sappiamo ciò che succederà in Italia, figuriamoci qui a Napoli…”.
 
Manfredi la mette giù a mo’ di battuta, sorridendo mentre arrivano dalla strada (il consiglio comunale di oggi, potenza dell’aria condizionata, è convocato in via Verdi anziché nella Sala dei Baroni) i cori dei disoccupati organizzati. Ma tant’è.
 
Sono problemi che affronteremo dopo il 25 settembre…”, dice.
 
Sindaco, ma anche dopo il 25 settembre si escludono colpi di Stato di Italia…
 
Ce lo auguriamo che non ci sia alcun colpo di Stato…”. Un attimo di respiro, e poi si sente di rassicurare: “Ci difenderemo dai colpi di Stato”.
 
Anche queste parole vengono spese come una battuta, naturalmente. Ma, a ben vedere, possono essere anche intese come un messaggio all’aula consiliare, a due passi, che lo attende per l’ultima assemblea prima della pausa ferragostana.
 
Dall’aula, infatti, arrivano rumors di fibrillazioni: si sta riaprendo di nuovo il club dei malpancisti. E i primi consiglieri di maggioranza che si sono iscritti sono Luigi Grimaldi, Sergio D’Angelo, Rosario Andreozzi, Gennaro Esposito e Nino Simeone. “Tutti consiglieri – riferiscono le voci di dentro – che in pratica già gli fanno opposizione”.
 
E comunque, gli si fa notare al sindaco: rispetto a 10 mesi fa, al giorno della sua elezione, il quadro politico, vedi la scissione del Movimento 5 Stelle, è cambiato: impossibile non tenerne conto.
 
E’ cambiato lo scenario nazionale, ma la nostra amministrazione – è la risposta di Manfredi – rimane con una maggioranza ampia e solida”.
 
Sul modello di una coalizione che il sindaco si sarebbe augurato anche per il centrosinistra nazionale in vista delle elezioni, torna a ripetere.
 
La mia idea è sempre la stessa: occorrerebbe un fronte largo che vada dal centro alla sinistra, in grado di interpretare le diverse esigenze che esistono nella nostra società”.
 
Ultima domanda prima di lasciarlo al consiglio: sindaco, Azione (che a Napoli sostenne un anno fa la corsa a sindaco di Antonio Bassolino e che non piazzò alcun consigliere, ndr) potrebbe essere una formazione alternativa ai 5 Stelle nella sua maggioranza?
 
Chi vuole lavorare con me lo deve fare in una logica di aggregazione, non di alternativa”, è l’avviso ai naviganti.