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Napoli – Il figlio del pibe de oro, Diego Armando Maradona Jr., scrive a Leo Messi per la sua prima volta a Napoli. Domani il match di Champions League tra Napoli e Barcellona vedrà per la prima volta calcare il terreno di gioco dello stadio San Poalo di Napoli al 10 catalano, per molti l’erede di Diego Armando Maradona.

Benvenuto a Napoli Leo. – scrive Diego Armando Maradona Jr. – Della tua vita calcistica e dei tuoi trofei sappiamo tutto o quasi. Oggi sei ancora il calciatore più forte del mondo: lo penso io, lo pensano i napoletani che stanno per ammirarti da vicino, lo pensa papà che ti ha allenato, incitato, difeso e incoraggiato nei momenti difficili che hai vissuto nella Seleccion argentina. Lui mi ha parlato molto di te ma forse non era necessario. Basta vedere il tuo modo di stare in campo e la classe con la quale accarezzi il pallone, lo telecomandi, per farmi andare indietro nel tempo e ricordare le sue giocate: stesso piede mancino, stessa fantasia, stessi gol impossibili e spettacolari. Siamo più o meno coetanei, mi fa sorridere la coincidenza che tu sia nato nell’anno del primo scudetto del Napoli: una conquista storica per la città e non solo per essa, con papà capopopolo. Hai ricordato che durante i ritiri dell’Argentina papà, il Pocho Lavezzi e il preparatore Signorini ti hanno fatto una testa così dei napoletani e del pallone: siamo innamorati pazzi del calcio e della nostra squadra e te ne accorgerai. Ma hai detto anche che non vedi l’ora di giocare al San Paolo e da napoletano mi hai reso orgoglioso”.

Un argentino – continua la lunga lettera – qui è sempre il benvenuto, soprattutto se quest’argentino si chiama Messi e lo manda papà: non aspettarti il tifo dalla tua parte perché spingeremo il nostro Napoli verso un sogno quasi irraggiungibile, ma rispetto e ammirazione questi sì, sono dovuti a chi insegna nel mondo la grande bellezza del calcio. Leo, sei il benvenuto nel tempio di papà e guardati intorno quando metterai piede al San Paolo: comprenderai subito perché qui un argentino si sente a casa sua“.