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San Giorgio a Cremano (Na) – “Una roccia fuori, ma troppo tenero dentro. L’ho visto crescere, l’ho allenato per quattro anni”. Al telefono Vincenzo Neutro, l’allenatore del piccolo Mattia morto a soli 11 anni, ha la voce rotta dal dolore.

Quando è arrivato nella squadra aveva solo sei anni – racconta poche ore prima dei funerali – era un difensore nato che purtroppo ci ha lasciato troppo presto”. Un campioncino che con il suo gioco aveva, difatti, impressionato anche gli osservatori del Genoa calcio che l’avevano scelto per la cantera della formazione ligure.

Fino a ieri, quando un terribile ictus ha stroncato il ragazzino di San Giorgio a Cremano, una città ora straziata dal dolore. “Un dolore cominciato il 4 giugno – ricorda l’allenatore – quando abbiamo ricevuto le prime notizie allarmanti dai genitori del piccolo”. Con quella frase che ancora rimbomba nella testa del mister- “’Stanotte Mattia non si è svegliato mi ha detto la mamma. Da allora sono stati 15 giorni di calvario, in ospedale Mattia ha combattuto come un guerriero la sua partita più grande. Giorni terribili in cui il piccolo ha cercato di resistere a numerosi arresti cardiaci”. E che l’hanno portato ad avere anche ingenti danni celebrali.

Fino alla giornata di ieri quando il baby calciatore si è spento tra l’incredulità di un’intera comunità. Tantissimi i messaggi sui social per Mattia. “In futuro l’Asd San Giorgio dedicherà sicuramente a Mattia un memorial, ma ora è il momento di stringersi nel silenzio e nel dolore di tutta la società” le ultime parole del mister prima di attaccare per recarsi in chiesa. Per l’ultimo saluto a quel piccolo campione dal cuore tenero che ha lottato fino all’ultimo.