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Napoli – Aveva già giurato amore eterno, ora se possibile ha fatto ancora di più. Dries Mertens offre sul piatto – magari provocatoriamente – le prestazioni di suo figlio ad Aurelio De Laurentiis. Nascerà tra due mesi, il nome non è stato ancora scelto da lui e dalla moglie Kat, ma può essere già azzurro. “Se il presidente non vuole rinnovare il contratto a me, gli do l’opportunità di tesserare lui. In questo modo avrebbe il centravanti del futuro e io non sarei costretto ad andare via da Napoli”, ha dichiarato il belga al Corriere dello Sport nell’intervista realizzata da Antonio Giordano

Ho un contratto con opzione a favore del club, aspetto e poi si vedrà – ha proseguito Mertens -. So che esistono due strade, una è quella dell’addio. E so anche che nel momento in cui sarà inevitabile salutarsi, a casa Mertens piangeranno tutti. Io, Kat e anche il bambino. Io qui sono un uomo felice e lo è la mia famiglia, ma bisogna anche essere realisti e pratici. Il Napoli potrebbe non avere più bisogno di me, e spero non accada subito, però nel caso in cui questo si dovesse verificare io tenderò la mano, sarò grato per avermi dato la possibilità di appartenere a questo mondo e di avermelo fatto apprezzare. Non dimenticherò un solo istante”.

Mertens sente che il rinnovo può passare per i suoi gol: “Voglio segnare tanto così il presidente sarà costretto a tenermi. Più gol faccio e più lui capirà che varrà la pena farmi firmare. E poi ho un asso nella manica. Invece di andare in giro a buttare soldi per comprare un attaccante nuovo, gli concedo la possibilità di tesserare mio figlio. Ha un centravanti giovane, con una carriera lunga davanti a sé. E io non devo mollare né la casa né Napoli. Non mi interessano i soldi, mi basta Napoli”. 

Domenica c’è il derby con la Salernitana, vietato fallire l’obiettivo dei tre punti: “Dobbiamo battere la Salernitana, abbiamo buttato via troppi punti e ci sono stati tolti tanti giocatori nei momenti chiave. Se il secondo Napoli di Sarri è stata la squadra più bella nella quale ho giocato, questa lascia dentro tante domande: dove saremmo se Covid, infortuni e Coppa d’Africa non ci avessero sottratto tutti quei compagni?”.

Tanta la fiducia riposta in Osimhen, a cui contende il posto di prima punta nello scacchiere di Spalletti: “So quanto vale Osimhen e cosa può diventare. Dipenderà molto da lui, dalla capacità di gestirsi. ha un potenziale spaventoso, già adesso incide come pochi ed è ancora giuvanissimo. in due anni ne ha dovute passare troppe, ma adesso toccherà a lui”. 

Infine un elogio a un vecchio compagno che decise di proseguire la carriera alla Juventus: “Il più grande con cui ho giocato è l’Higuain dei 36 gol in campionato. Non ha rivali. Sono compagno in nazionale di De Bruyne e di Lukaku, che rappresentano eccellenze. Ma il Pipita di quella stagione faceva di tutto e giocava per la squadra. Fu un mostro”.