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Decine e decine di fedeli, ma anche turisti, hanno affollato la Cappella del Tesoro di San Gennaro in attesa delle celebrazioni del cosìddetto ‘miracolo di Maggio’. Un’attesa accompagnata dai canti e dalle litanie delle ‘parenti di San Gennaro’.
Nella Cappella del Tesoro è arrivato l’Arcivescovo di Napoli, monsignor Domenico Battaglia, che è stato accolto dall’abate prelato, monsignor Vincenzo De Gregorio e dalla Deputazione, presieduta dal sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.
Qui è stata aperta la teca che custodisce le ampolle con il sangue del Santo.

Nel momento in cui l’ampolla che contiene il sangue di San Gennaro è stata prelevata dalla teca, il sangue non è sciolto. Sono iniziate quindi le preghiere che hanno accompagnato la processione fino alla Basilica di Santa Chiara.

Ha preso il via dal Duomo la processione del busto di San Gennaro e delle ampolle contenenti il sangue del martire. La processione ha attraversato il centro storico per giungere nella Basilica di Santa Chiara dove l’Arcivescovo di Napoli, monsignor Domenico Battaglia, ha celebrato la funzione religiosa.
A ‘sfilare’ nelle stradine del centro storico, affollate non solo di fedeli ma anche dai tanti turisti che si sono fermati per osservare l’evento, i simulacri di alcuni Santi compatroni della città.
Lungo il percorso i parroci del territorio attraversato hanno onorato il Santo patrono con l’offerta dell’incenso e il suono delle campane. Ad aprire il corteo religioso è la Fanfara dei carabinieri.
La processione, caratteristica del cosiddetto ‘miracolo di Maggio’, si svolge in ricordo della traslazione delle reliquie del Santo. Tale processione fu detta ‘degli infrascati’ per la consuetudine del clero partecipante di proteggersi dal sole coprendosi il capo con corone di fiori. Ne è memoria la corona in argento che sovrasta il tronetto sul quale viene posta la teca con il sangue di San Gennaro che porta al centro un enorme smeraldo, dono della città, di provenienza centro americana.