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Hanno ucciso l’amore della mia vita. Noi avevamo dei progetti. Abbiamo fatto tanti sacrifici. Eravamo troppo felici. Avremmo voluto avere figli“. Amore, progetti e sacrifici che fanno spazio alla disperazione di una donna stroncata dal dolore, la moglie di Mario Cerciello Rega, il brigadiere ucciso due notti fa a Roma, non risparmia l’angoscia in un’intervistata rilasciata al ‘Messaggero’ nel corso della messa tenutasi ieri a Roma.

“Ci siamo innamorati subito ed è stato un crescendo, come se lo conoscessi da una vita, eravamo le due metà della mela. Scendeva tutti i fine settimana mentre io terminavo l’università”. Rosa Maria Esilio, 33enne di Somma Vesuviana, aveva sposato Mario 44 giorni fa ed erano tornati lunedì scorso dal viaggio di nozze. Il brigadiere non aveva ancora disfatto le valigie nè ha avuto il tempo di vedere le foto del proprio matrimonio, inviate dal fotografo alla moglie. Avevano tutta la vita davanti per poter costruire il loro avvenire: “amava Roma, ha scelto di rimanere qui anche per dare un futuro migliore ai figli. Ma era conscio dei pericoli della città, sono sotto gli occhi di tutti: mi veniva sempre a prendere la sera”. 

La donna ha anche raccontato il modo in cui ha ricevuto la straziante notizia dell’accoltellamento: “L’ho saputo dal fratello. Ho chiamato in caserma non sapevano niente, ho preso un taxi e sono corsa in ospedale. Erano tutti lì”.

Per i responsabili pretende l’ergastolo, “hanno ucciso mio marito, voleva diventare padre, non ha avuto il tempo di fare niente. Ora voglio pensare alla sua famiglia, alla sua sorellina, hanno bisogno di me. Ma questi ragazzi, le forze dell’ordine vanno tutelati, rischiano la vita, servono leggi adeguate”. 

Lunedì si terranno i funerali nella chiesa di Santa Croce, a Somma Vesuviana, la stessa in cui si sono sposati 44 giorni fa. “La vita è ingiusta. Non so che mi aspetta, so solo che vorrei tornasse a casa, me lo aveva promesso“: un impegno disatteso da 8 coltellate sferrate per soli 100 euro.