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Sant’Antimo (Na) – Sono state le immagini tratte da telecamere di abitazioni private e alcune testimonianze a inchiodare il 26enne Giuseppe Greco, che da ieri sera si trova nel carcere napoletano di Poggioreale in seguito al fermo emesso dalla Procura di Napoli Nord, che contesta a Greco l’omicidio volontario in relazione alla morte, avvenuta venerdì scorso a Marano di Napoli, del 30enne Ciro Chirollo e del 40enne Domenico Romano.

Per l’ufficio inquirente che ha sede ad Aversa (Caserta), Greco avrebbe travolto con la sua Smart lo scooter Tmax su cui viaggiavano i due uomini, dopo che questi ultimi lo avevano rapinato del rolex. Greco, venerdì sera, si era difeso spiegando al pm Paolo Martinelli di aver subito la rapina sia del costoso orologio che della Smart, e che dunque non era lui alla guida dell’auto quando c’è stato l’impatto con il Tmax; una versione con lacune e contraddizioni cui la Procura di Napoli Nord – Procuratore Carmine Renzulli – non ha mai creduto fino in fondo, anche in virtù della dinamica dell’incidente, che sembrava pienamente compatibile con uno speronamento.

Inizialmente però non erano state trovate immagini che riprendevano il momento dell’impatto tra la Smart e lo scooter – non ci sono telecamere di videosorveglianza pubbliche in zona – e anche per questo Greco era stato solo denunciato. Poi il lavoro incessante dei carabinieri della Compagnia di Marano, ha permesso di reperire nelle ultime 48 ore altre rilevanti immagini da abitazioni private della zona dove è avvenuto l’impatto, in via Antica Consolare Campania; una in particolare riprende da lontano – le immagini non sono comunque chiarissime – proprio il momento in cui Greco ha speronato con la sua auto lo scooter dei rapinatori; più nitide sono invece le immagini che riprendono Greco alla guida della Smart mentre insegue il Tmax poco dopo essere stato rapinato. C’è poi la testimonianza di alcune guardie giurate che stavano girando in auto nella zona, e che hanno ammesso di aver visto Greco inseguire lo scooter a grande velocità. Di fronte a tali evidenze, il 26enne incensurato (difeso da Domenico Della Gatta), che con la fidanzata gestisce un sito di vendita di capi di abbigliamento, potrebbe anche ammettere le proprie responsabilità nel corso dell’interrogatorio di garanzia che si dovrebbe tenere tra oggi e domani. Aggiungi un nuovo appuntamento per domani, comunque non oltre le 48 ore dal provvedimento di fermo, emesso nella tarda serata di ieri.

Si è svolto intanto all’ospedale San Giuliano di Giugliano in Campania l’esame autoptico dei due cadaveri, che ha confermato come la morte di Chirollo e Romano sia dovuta a numerosi traumi e fratture; l’accertamento medico-legale, il cui esito complessivo si saprà nelle prossime settimane, dovrà accertare anche se Greco, dopo aver speronato il Tmax, è poi passato sopra i corpi dei due rapinatori ormai a terra, come si era ipotizzato nell’immediatezza dei fatti, in considerazione delle condizioni in cui erano sull’asfalto i corpi di Chirollo e Romano. Gli inquirenti stanno inoltre cercando di identificare il minore in scooter che Greco ha detto di aver incontrato dopo il fatto, e che lo avrebbe accompagnato a casa; ci sono immagini che riprendono entrambi sul mezzo del minore dopo la rapina e lo speronamento mortale. Nessuna traccia infine dell’auto scura di cui aveva parlato Greco, al cui interno, secondo il 26enne, c’erano dei complici di Chirollo e Romano.