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Napoli- Dopo le pallottole, il caos e le risse, arriva una nuova grana dalla movida flegrea. L’impossibilità dei soccorsi in caso di emergenza. A lanciare l’allarme è l’associazione Nessuno tocchi Ippocrate, che segnala l’enorme problema riscontrato dalle ambulanze nel raggiungere i luoghi di intervento nelle zone di Nisida e Coroglio. L’associazione inoltre iscrive via Coroglio e via Nisida nelle “zone rosse” della metropoli.
La segnalazione arriva dopo che, durante lo scorso fine settimana, un’autoambulanza ha riscontrato enormi difficoltà nell’intercettare un paziente a Nisida, con tanto di ostruzionismo e offese gratuite rivolte all’equipaggio. Questo problema nasce dal fatto che la capienza degli undici 11 locali che popolano la zona in appena cinquecento metri riversa sull’unica strada percorribile centinaia di giovani che invadono letteralmente la careggiata. Nessuno tocchi Ippocrate chiede dunque, come associazione, «l’intervento delle forze dell’ordine nonché del Comune di Napoli al fine di rendere possibile l’ordinaria circolazione ai mezzi di soccorso garantendo così celerità negli interventi di soccorso. Oltre ad essere a rischio l’incolumità della persona da soccorrere è a rischio l’incolumità del personale del 118». Il problema era stato precedentemente già evidenziato dal presidente della Municipalità Bagnoli-Fuorigrotta, Diego Civitillo. «Siamo consci – proseguono i medici di Nessuno tocchi Ippocrate – che da parte delle forze dell’ordine ci sia massimo impegno, ma serve un controllo maggiore. Due volanti della municipale non bastano per una Woodstock che ha luogo ogni sabato sera. E siccome si parla di un numero superiore a 500 persone si renderebbe necessario la presenza di un’ambulanza fissa sul posto, un’ambulanza privata commissionata dal singolo locale, come fece l’Arenile anni fa». Un esempio che purtroppo in pochi, per non dire nessuno, hanno poi seguito.