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Napoli –  «Tutto quello che sta accadendo a Napoli è qualcosa che ci lascia tutti un po’ pensierosi e preoccupati, ma le cause sono molteplici. Aiutiamo i nostri ragazzi a salvarsi dalla morte. In città c’è una scuola di delinquenza e i maestri di questa scuola trovano l’occasione per espandere i loro insegnamenti come un virus e non ci sono ancora degli antidoti per questo cancro». Queste le parole dell’Arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe, a margine della celebrazione nella chiesa di Sant’Anna dei Lombardi della patrona dell’Arma dei carabinieri, la beata Vergine Maria Virgo Fidelis.

Il riferimento del Cardinale è alla sparatoria di sabato notte nella zona dei Baretti di Chiaia dove sono rimasti feriti quattro ragazzini a colpi d’arma da fuoco. «Bisogna lavorare tutti assieme – ha detto – La famiglia, che spesso rinuncia ad accudire il bambino che mette al mondo anche se questo è il dovere fondamentale di ogni genitori. La scuola perché non c’è un minimo di educazione e di formazione civica. La Chiesa che deve fare un mea culpa. Dobbiamo riuscire a dare qualcosa in più a questi ragazzi attraverso oratori, bande musicali, gare di calcetto nelle parrocchie». Sempre sulla questione movida ha parlato anche il Questore di Napoli, Antonio De Iesu. «In questa città ci sono troppi demoni e l’età criminale si sta abbassando sempre di più. Dentro i quartieri si capisce come crescono e vivono i ragazzi. È impressionante cogliere negli occhi di minorenni che uccidono una malvagità, una carica di violenza e aggressività che porta all’interrogativo: come mai le comunità, i quartieri hanno generato queste belve?».