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Napoli – Più che l’addio del dirigente provinciale Toti Lange, un minuto dopo candidato con Bassolino, a tenere in fibrillazione il Pd e il centrosinistra di Gaetano Manfredi è la composizione del quadro delle candidature alle presidenze di Municipalità.

E’ un vero e proprio rompicapo accontentare con 10 caselle a disposizione, tante quante le Municipalità di Napoli, le 14 liste pronte ai box che compongono la coalizione dell’ex rettore della Federico II. Liste, che dovranno essere tirate a lucido e messe sul nastro di partenza tra giusto una settimana. 

Ieri, nel corso della direzione provinciale del Partito Democratico, i dem hanno di fatto hanno gettato la spugna per quella del Vomero, la Quinta. Alla quale, per un motivo o per un altro si trovano costretti sempre a rinunciare. Clementina Cozzolino, già consigliera di quel parlamentino di quartiere, ha dovuto riporre nel cassetto il sogno di guidare l’assalto alla presidenza nel nome della compattezza della coalizione.

La candidatura andrà appannaggio dei bersaniani di Articolo Uno: di Mario Coppeto, per la precisione. Non del presidente del consiglio comunale uscente Sandro Fucito. Il quale, invece, sarà candidato di nuovo per il consiglio comunale.

Con un’altra zona della città tradizionalmente di sinistra, quella della Sesta Municipalità (San Giovanni/Ponticelli/Barra) che vedrà la corsa alla presidenza dei 5 Stelle, saranno in ogni caso 3 o 4 le candidature che i dem vorranno per loro: alla Decima (Fuorigrotta/Bagnoli), alla Quarta (San Lorenzo/Vicaria/Poggioreale) e all’Ottava (Scampia/Chiaiano/Piscinola). Per quella di Fuorigrotta, il consigliere regionale Mario Casillo è pronto a sostenere Sangiovanni.

Sta di fatto che la sua mediazione per far rientrare il caso-Poggiani per la Terza Municipalità (quella della Sanità) non è stata gradita dalla sua collega di consiglio regionale Bruna Fiola: “Mi dispiace per il mio capogruppo, ma lui vive a Boscoreale e quindi dovrebbe chiedere a chi può saperne più di lui prima di iniziare mediazioni…“.

La questione è presto detta: Ivo Poggiani, gruppo Insurgencia, ex Dema, vuole riproporsi candidato presidente anche sulla scorta di 70 firmatari di un appello ad hoc (tra cui don Antonio Loffredo e Maurizio De Giovanni). Ma questa volta sarebbero i deluchiani a fare le barricate contro di lui.