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Napoli – Proseguono le operazioni contro gli omaggi pubblici ai criminali. Rimossi un murale a Ponticelli, per un giovane ucciso come un boss, ed un altarino ai Quartieri Spagnoli dove hanno dato vita ad una lenzuolata per Ugo Russo.
 
Questa mattina è stato rimosso un murale che era realizzato a Ponticelli per omaggiare Emanuele ‘Pisellino’ Errico vittima di un agguato a 19 anni, il 26 aprile del 2018, mentre si trovava in strada invece che agli arresti domiciliari, come avrebbe dovuto essere. Il movente dell’agguato e dell’omicidio fu una lite per la spartizione di un bottino di una rapina. Lo stesso Errico, il giorno prima di morire, aveva incendiato due scooter appartenenti a due affiliati ad un clan.
 
Mentre ai Quartieri Spagnoli, in Vico Lungo Teatro Nuovo, è stato mantellato un altarino, dedicato a Vincenzo Masiello, ucciso il 21 settembre 2012 nei pressi della propria abitazione, in un agguato di camorra.
 
Queste le parole del Consigliere Regionale Francesco Emilio Borrelli sulla propria pagina facebook:“Bisogna proseguire su questa strada. Con l’aiuto dei nostri militanti e dei cittadini stiamo realizzando una nuova una mappatura di tutte le opere inneggianti alla camorra e alla criminalità che dovranno essere rimosse per spazzare via questa dilagante “cultura” criminale. I cittadini vogliono un cambiamento e le istituzioni devono far di tutto per far sì che ciò avvenga. Troviamo davvero di cattivo gusto la lenzuolata per Ugo Russo il giovane rapinatore morto mentre faceva una rapina. Per Irina la donna vittima di femminicidio deceduta la notte in cui fu assaltato e devastato l’ospedale Pellegini da amici e parenti del giovane non ci sono state lenzuolate, neppure per i medici, gli infermieri e i pazienti vittime di quella brutalità e nessuna lenzuolata è stata fatta neppure per i carabinieri della caserma Pastrengo contro cui sempre amici e parenti di Ugo Russo spararono all’impazzata. Nessuna lenzuolata neppure per le vittime di camorra e dei criminali che sono migliaia. Mentre i boss e i rapinatori vengono celebrati, idolatrati e sostenuti da una parte importante del territorio, le vittime vengono lasciate nell’oblio. Una mentalità da invertire assolutamente.”