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Napoli – I familiari dei tre napoletani scomparsi in Sud America non hanno alcuna intenzione di arrendersi. «Il Messico, nel 2008, ha firmato e ratificato la convenzione internazionale per la protezione delle persone contro la sparizione forzata riconoscendo la competenza all’Onu di poter intervenire direttamente. Per questo motivo abbiamo depositato oggi un ricorso alle Nazioni Unite per chiederne l’intervento». È quanto fanno sapere gli avvocati Claudio Falleti e Griselda Herrera Lopez, di Madrid, che si stanno occupando della sparizione di Raffaele Russo, Antonio Russo e Vincenzo Cimmino, di cui non si hanno notizie ormai da un anno esatto. A questo punto, dopo mesi di silenzio in cui dei tre “magliari” sembra essersi persa ogni traccia, i loro parenti avrebbero dunque deciso di appellarsi all’Onu.  

Proprio dal 31 gennaio del 2018 si sono infatti interrotte le comunicazioni tra i tre napoletani e i loro parenti. Un tempo lunghissimo e atroce, durante il quale le rispettive famiglie di piazza Mercato non hanno mai perso la speranza: «È di pochi giorni fa – spiega Falleti – una sentenza importante ottenuta in Messico che fa da apripista per la nostra situazione. Una circostanza che ci rende fiduciosi. Siamo sicuri dell’intervento del gruppo di lavoro dell’Onu che si occupa delle sparizioni. Si tratta di un importante contributo». L’avvocato fa anche sapere di avere preso negli ultimi giorni contatti diretti con Marta Peralta Delgado, responsabile della Commissione per i diritti umani della segreteria relazioni estere il governo messicano, alla quale ha inviato un report sulla situazione attuale. «Delgado – ha continuato Falleti – mi ha spiegato di essere pronta a impegnarsi in prima persona nella vicenda anche con il neo presidente del Messico, Andre’s Manuel Lopez Obrador. Speriamo – conclude l’avvocato – che a questo cambio al vertice del governo messicano possa corrispondere un cambio repentino di rotta anche nell’attività investigativa».