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Napoli – Troppo silenzio calato su una questione che è ben lontana dall’essere risolta e i cui contorni sono ancora sfocati. Per questo motivo è servito alzare nuovamente l’attenzione per chiedere di fare chiarezza. E’ questa la motivazione che che ha spinto i parenti di Raffaele e Antonio Russo e Vincenzo Cimmino, i tre napoletani dei quali non si hanno più notizie dallo scorso 31 gennaio, da quando sono scomparsi in Messico, a occupare i binari della stazione di Napoli. Precisamente due, il 19 e il 20, sedendosi sugli stessi ed evitando che i Frecciarossa pronti a prendere il loro cammino verso Milano e Salerno, potessero iniziare la propria marcia. Una protesta che ha fatto rumore e che ha costretta le forze dell’ordine e il questore Spina ad intervenire in maniera urgente. Momenti di tensione e dibattito animato per chiedere alle istituzioni di spingere ancora di più a fare luce sulla questione e avere informazioni sui propri cari. Una storia che sta prendendo una piega poco rassicurante, specie dopo l’arresto in Messico tre agenti accusati di aver rapito i tre napoletani e i boss dei cartelli criminali accusati di essere i mandanti del rapimento. Una storia la cui conclusione pare ancora lontana. Intanto da una ventina di minuti i binari sono stati liberati e la circolazione è tornata alla normalità ma intanto la questione dei napoletani resta ancora aperta.