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Napoli – Una vicenda molto lunga e articolata, ha spiegato il presidente Gaudini, a cui occorre dare una risposta in tempi brevi per evitare che si verifichi la perdita dei finanziamenti. Il consigliere Buono (Verdi-Sfasteriati) ha ricostruito la lunga vicenda della piscina, che risale al 2009, inserita in quella del parco di via Nicolardi, che è stata al centro di un lungo iter amministrativo caratterizzato da partenze, interruzioni e ripartenze, finanziamenti regionali in un primo tempo assegnati, poi revocati e successivamente riassegnati. Ora che si è ad un passo dall’erogazione della prima tranche di finanziamento, per la quale occorre comunicare l’inizio dei lavori, è necessario fare presto per non rischiare che la Regione non preveda il relativo finanziamento nell’ambito della nuova legge finanziaria.

Per il RUP Fontana, che ha seguito la questione a partire dal 2012, il percorso è stato più lungo a causa prima della complessità del progetto e delle modifiche che è stato necessario apportare in momenti successivi, poi della revoca del finanziamento regionale e, in ultimo, per la necessità di sostituire il direttore dei lavori a seguito delle dimissioni del precedente. Ora che le questioni sospese sono state risolte, si procederà al deposito degli atti al Genio Civile, ultimo passaggio necessario all’avvio dei lavori e alla trasmissione del relativo verbale alla Regione per ottenere la prima delle due quote di finanziamento. La seconda dovrà essere erogata al momento del collaudo, ma già si pensa a negoziare una concessione anticipata da collegare allo stato di avanzamento dei lavori.

Il consigliere Brambilla (Movimento 5 Stelle) ha criticato la modalità seguita dall’Amministrazione in materia di lavori, che vengono avviati senza una visione complessiva degli interventi, e che in diversi casi, come accaduto per il polo di Medicina a Scampia, hanno richiesto varianti portando allo stop all’erogazione di finanziamenti e allungando i tempi di realizzazione. In questo caso, si sceglie di iniziare i lavori senza sapere se la somma iniziale basterà a coprire gli interventi fino all’erogazione prevista per la seconda tranche, e con la situazione finanziaria del Comune che impedisce di effettuare anticipazioni di cassa. È chiaro, invece, che il Comune non riesce a gestire la mole dei finanziamenti di cui è beneficiario, rischiando, come potrebbe verificarsi nel caso di via Marina, di doverli restituire.

Su questo aspetto è intervenuto Giuseppe Pulli, per la Direzione generale, che ha ricordato come Napoli goda attualmente di 1 miliardo e mezzo di finanziamenti, da spalmare in cinque anni, che si rischia di non poter spendere per la carenza di personale tecnico. Per questo, è assolutamente necessario poter procedere allo scorrimento delle graduatorie dell’ultimo concorso per assumere ingegneri ed architetti di cui io Comune ha bisogno. Analoga riflessione è stata svolta da Raffaele Carotenuto dello staff dell’assessorato allo Sport che ha ricordato il lungo tempo trascorso dalla progettazione di molte delle opere non ancora realizzate ad oggi, con una situazione del tutto mutata sia dal punto di vista del personale a disposizione, sia da quello delle vicende che hanno riguardato le casse comunali. Occorre quindi già guardare, come ha evidenziato anche la consigliera Matano (Movimento 5 Stelle), all’aspetto gestionale della piscina, trattandosi di impianti che richiedono una gestione molto onerosa.