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Napoli – Aumentano i contagi a Napoli, e tra i positivi anche numerosi medici. Particolarmente colpito è il personale in servizio presso la Asl Napoli 1 centro. La situazione critica ha spinto il Sindacato dei medici di Napoli, l’Smi, a pubblicare un duro comunicato per mettere in luce e sensibilizzare circa la condizione di assoluto pericolo nella quale lavorano i medici in questi giorni. In particolare, il sindacato ha concentrato le critiche sulla mancanza di forniture di DPI adeguate per proteggere il personale ospedaliero: “Purtroppo apprendiamo solo oggi dalla stampa locale – si legge nella nota dell’Smi – che arriveranno nuove forniture di DPI integrali di classe 3 ai medici della Asl Napoli 1 centro con notevolissimo ritardo. Queste promesse forniture, circa 160, avrebbero potuto evitare se consegnate prima l’ingresso del virus nei presidi di continuità assistenziale che sono ubicati nelle principali sedi distrettuali Asl e salvaguardare il personale che oggi è ammalato”.

Ma non è solo la carenza dei DPI al centro del dibattito e delle critiche. I fari sono stati puntati anche su un altro aspetto, ovverosia i contratti precari dei lavoratori ospedalieri che in queste ore sono in prima fila contro il Covid: “Attualmente il servizio è svolto a Napoli principalmente da personale a tempo determinato con contratti da 1 a 6 mesi non necessariamente continuativi, precari in attesa della assegnazione delle carenze che Regione Campania ancora ritarda ad effettuare. Precari con contratti mensili che raggiungono massimo uno stipendio di 1500 euro/mese svolgendo tutti i turni”.

Situazione analoga per quanto riguarda le USCA, Unità speciali di Continuità Assistenziale: “Precari sono anche molti medici USCA, la cui funzione è stata istituita da un decreto ministeriale per l’assistenza domiciliare ai pazienti Covid ma che spesso sono stati utilizzati per tappare la carenza di personale in altri compiti. Questi colleghi che guadagnano più del triplo rispetto a quelli di CA proprio per compensare il rischio infettivologico nella assistenza domiciliare Covid non sono stati, a loro volta, adeguatamente valorizzati. Infatti dopo il periodo estivo, con una gestione da approfondire nelle sedi opportune contabili, molti non sono stati rinnovati nel loro contratto precario, ed oggi la loro utilità sarebbe stata invece fondamentale. Le USCA prevedono l’utilizzo esclusivo della macchina aziendale per consentire di adempiere all’obbligo Ministeriale attualmente in vigore su tutto il territorio Nazionale di sanificazione speciale del veicolo a fine turno ovviamente le spese di carburante sono a carico della Asl”.

Lo Smi Napoli conclude il comunicato con la richiesta di “effettuare ad horas nuovi bandi per il reclutamento del personale USCA da utilizzare immediatamente così come previsto, ribadisce inoltre la necessità di rispettare le normative vigenti e disposizioni ministeriali che prevedono la sanificazione obbligatoria dei veicoli utilizzati per le visite ai pazienti Covid positivi e/o sospetti Covid in attesa di tampone e l’obbligo di smaltire secondo normativa i DPI usati , qualora queste normative non verranno rispettate il Sindacato trasmetterà informativa ai carabinieri dei NAS chiedendo il loro intervento”.