- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

E’ in aumento a Napoli il numero di giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non studiano, i cosiddetti “neet“. Si concentrano nelle zone socialmente ed economicamente più deprivate della città. Nella maggioranza dei casi appartengono a famiglie vulnerabili dal punto di vista socio-economico e in zone con i valori immobiliari più bassi.

A Napoli in media sono 22,8 i giovani che non lavorano e non studiano. I dati più preoccupanti riguardano i quartieri Ponticelli, Scampia, Mercato e San Giovanni a Teduccio con il 30%. Male anche il quartiere Stella dove sono 27 i neet ogni 100 giovani. In tali quartieri la quota di ragazzi che non studia e non lavora è tripla rispetto a quella dei quartieri più agiati, come Vomero, Arenella e Chiaia, nonostante anche in tali aree la percentuale di neet sia alta se confrontata con altre città italiane.

E’ quanto emerge dal nuovo rapporto nazionale dell’Osservatorio “#conibambini” promosso da Openpolis e Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. “Il nuovo rapporto palesa ancora una volta le difficoltà che incontrano i giovani di Napoli nel superare gli ostacoli socio-economici che impediscono loro di raggiungere il successo formativo e di accedere al mondo del lavoro”, spiega Luigi Maria Salerno, presidente di Traparentesi Onlus.

“Per questo motivo – aggiunge – anche in tempi di emergenza sanitaria, l’impegno del progetto ‘Caterina’ è sempre quello di investire sullo sviluppo globale delle competenze attraverso percorsi innovativi di contrasto alla povertà educativa e di accompagnamento all’età adulta”. Il progetto “Caterina“, sostenuto da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, ha coinvolto nei primi due anni di attività circa 250 minori tra i 5 e i 14 anni residenti nella II, III e IV Municipalità di Napoli.

Il progetto, nonostante le restrizioni Covid, è attualmente operativo con il centro socio-educativo nel quartiere Stella, con la scuola di formazione musicale nei Quartieri Spagnoli, con i corsi di italiano e mediazione culturale per giovani e famiglie con background migratorio, con gli interventi di potenziamento didattico nelle scuole medie e superiori del centro antico, con i laboratori territoriali di sviluppo delle competenze cognitive e di cittadinanza  e con interventi di promozione artistica e culturale del territorio.

Inoltre, grazie al partenariato con il Dipartimento di Fisica dell’Università Federico II sono stati avviati numerosi percorsi di formazione nel campo delle discipline scientifico-matematiche e delle nuove tecnologie informatiche e digitali.