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Napoli – ”Il Paese ha bisogno di un Governo. Mi auguro che la fiducia possa finalmente dare un riferimento, una stabilità anche perché da sindaco in queste settimane non trovavo interlocutori e se questo è preoccupante, grave in tempi normali figuriamoci in tempi di pandemia. Che si insedi subito questo Governo è una buona notizia”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, a radio Crc, all’indomani del discorso del presidente del consiglio, Mario Draghi, al Senato. De Magistris ha tuttavia aggiunto: ”Dal punto di vista politico non trovo nulla di buono in una maggioranza in cui dentro ci sono tutti, si assiste a una sorta di commissariamento della politica generale e a un tentativo immediato di smarcarsi”.

”Non mi sto distraendo, sono quotidianamente impegnato sulla città perchè per me quello che conta più di ogni cosa è portare a compimento il mandato e riuscire a fare quante più cose possibili anche perchè noi ci vogliamo presentare in modo forte alla campagna elettorale. Sono concentrato sui fatti concreti e lavoreremo così fino all’ultimo giorno”. conclude il sindaco di Napoli in merito al suo impegno per la città nonostante la candidatura alla presidenza della Regione Calabria.

Poi su trattativa Cutolo-Br: “È una vicenda che non solo conosco benissimo perché ho letto tutte le carte da magistrato, ma perché mi provoca anche un ricordo di natura personale e familiare. I più non lo sanno, lo sanno gli addetti ai lavori, mio padre, che è stato magistrato ed è morto purtroppo da molti anni, nel 2002, è stato il giudice della Corte d’Appello estensore della sentenza che ha acclarato in via definitiva che ci fu trattativa, perché riformularono la sentenza di primo grado sostenendo che non ci fosse stata trattativa. Si arrivò a questa sentenza – ricorda de Magistris- accogliendo la tesi del giudice Alemi poi confermata in Cassazione. È importante perché è l’unico caso giudiziario passato in giudicato, che acclara che per la liberazione dell’allora assessore regionale Ciro Cirillo ci fu una trattativa che coinvolse i vertici della Nco, Raffaele Cutolo, i vertici delle Brigate rosse dell’epoca, i vertici dei servizi segreti dell’epoca, Sisde e Sismi, entrambi iscritti alla P2, Belmonte e Musumeci, e i vertici della Democrazia cristiana dell’epoca, Gava e Piccoli. Questo sta in sentenza, questa sentenza è passata in giudicato e da lì è stata condizionata non poco e non solo la vita della Repubblica, ma la vita dei nostri territori campan