- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Napoli – Tra le conseguenze nefaste dell’epidemia da Covid-19, oltre a quelle sanitarie, si devono annoverare anche quelle economiche. Il mercato immobiliare è tra i settori più colpiti dalla crisi.

Nomisma, società di consulenza strategica e aziendale, ha pubblicato un rapporto nella quale si legge che “il posizionamento del mercato immobiliare napoletano nel secondo semestre 2020 risulta fortemente condizionato dagli effetti socio-economici e sanitari provocati dalla pandemia da Covid-19 tuttora in corso

Nel primo semestre del 2020, il mercato immobiliare registra una contrazione che ha causato una flessione delle compravendite di abitazioni del -28,1% rispetto allo stesso periodo del 2019.

La situazione della città di Napoli segnala una flessione delle quotazioni tanto nelle zone centrali quanto in quelle periferiche. Queste ultime, in particolare, hanno registrato una maggior contrazione dei prezzi, pari al -1,8% su base annua, mentre le abitazioni site in zone di pregio un –0,8%.

Colpite anche le compravendite dei locali non residenziali. Nel primo semestre del 2020 si registra una flessione del -23,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ed una flessione dei prezzi di mercato nell’ordine del -1,6% su base semestrale e del –3% su base annua, accompagnata da una crescita degli sconti pari al 17%.

Per quanto riguarda i canoni, la pandemia ha causato una flessione del -1,2% su base semestrale e del -2,1% su base annua.

I prezzi degli immobili commerciali hanno registrato una flessione del -2,6% su base semestrale e -4,2% annuale, mentre lo sconto praticato è aumentato del 16,5%.

Continua la flessione dei canoni nell’ordine del 3,9% su base annua, che diventa un –5,2% nel centro città, mentre i rendimenti restano stabili al 7,1%.