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Napoli – “Parlare di furto mi sembra prematuro, teniamo aperta la possibilità che il candelabro in questione sia stato soltanto spostato senza che questo spostamento fosse registrato come si deve”. A parlare è il direttore del Palazzo Reale di Napoli, Mario Epifani, all’Adnkronos , sulla sparizione di uno dei tre piccoli candelabri posti sull’altare della Cappella Palatina, notata la settimana scorsa da un funzionario impegnato nell’inventario.

“L’ipotesi – spiega Epifani è che sia stato spostato senza registrarlo come si deve, il che sarebbe comunque una mancanza perché la prassi prevede che lo spostamento anche interno venga sempre documentato. C’è ancora la possibilità che il candelabro si trovi in un’altra parte del palazzo, il che comunque è un fatto da correggere. Parlare di furto ora è prematuro; dopodiché, fatte tutte le verifiche, presenterò la denuncia, che verrà smentita se lo troveremo da un’altra parte”.

Il candelabro in questione, aggiunge Epifani, “non è comunque un pezzo particolarmente prezioso, ma – sottolinea – non è questo il punto: a noi interessa verificare che sia tutto controllabile ed è per questo che stiamo lavorando a una procedura per il controllo periodico degli oggetti che sono nel percorso di visita. E’ nell’interesse mio come direttore e anche della singola unità di vigilanza. L’idea è fare un riscontro attraverso fotografie, verificando di giorno in giorno e di settimana in settimana se c’è una coerenza con la fotografia precedente. Anche perché, spiega il direttore del Palazzo Reale di Napoli, “le telecamere di sorveglianza non hanno una durata eterna, il controllo si può fare solo se ci si accorge di una mancanza nel breve termine”.

Sistema delle telecamere di sorveglianza: “L’impianto presente risulta obsoleto secondo gli standard attuali, sia dal punto di vista della telecamera singola che da quello del collegamento con la sala operativa dove avviene il controllo. Vogliamo quindi migliorare tutto quello che consente all’operatore di vigilanza nel modo più efficiente possibile. La vigilanza non può avere una funzione statica, ma deve controllare e girare, escludo che si possa avere per ogni stanza una persona che controlla. Quindi – conclude Epifani – serve una vigilanza attiva con a disposizione tutti gli strumenti più moderni e adeguati per consentire di lavorare bene”.