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Napoli –  Dopo un anno il Napoli resta senza gol al San Paolo, l’ultima volta capitò contro la Fiorentina il 10 dicembre 2017, anche in quel caso finì 0-0. Il Chievo, ultimo in classifica, è riuscito a bloccare la squadra azzurra, sempre a segno a Fuorigrotta nelle ultime 22 partite tra Campionato, Coppa Italia, Champions ed Europa League. Con Carlo Ancelotti in panchina due volte il Napoli è rimasto all’asciutto, entrambe fuori casa, contro la Sampdoria in campionato e la Stella Rossa in Champions League: sempre a segno invece in casa nelle precedenti partite di Serie A ed europee. In cosa risiede il vero problema dell’incidente di percorso di domenica? Troppo turn-over? Cambi poco consoni ed inadatti? Il problema sembra essere un altro.

Sono 17 partite stagionali per il Napoli condite da 10 vittorie, 5 pareggi e 2 sconfitte. I gol segnati sono 30 in tutte le competizioni, 15 quelli subiti. In campionato, 9 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte. I gol fatti sono 26, 13 quelli subiti. La squadra di Ancelotti resta per la terza volta senza gol in questa stagione, per la prima volta in casa dopo Genova e Belgrado. Il tandem dei piccoletti Insigne-Mertens è stato annullato dai difensori gialloblù: poco incisivi tutti e due, soprattutto nel primo tempo, imprecisi nelle triangolazioni strette e negli uno-due in rapidità. Gli sforzi fatti dal Napoli non corrispondono al rendimento complessivo della squadra. Soprattutto per ciò che concerne i dati relativi ai tiri effettuati e ai gol segnati. La formazione partenopea è quarta nella graduatoria europea per ciò che interessa i tiri effettuati verso la porta avversaria, con una media di 18,5 tiri a gara. Però nella graduatoria dei gol fatti, la squadra azzurra scala addirittura al sedicesimo posto in Europa con i 26 gol segnati in campionato ma 11 sono arrivate in tre partite.

Se mancano i guizzi di Insigne e Mertens non c’è altra giocata vincente che possa cambiare il risultato. Anche Arek Milik ha perso un’altra occasione, contro il Chievo, per riprendersi il Napoli. I problemi fisici sono ormai alle spalle da tempo, ma l’attaccante non sembra aver ritrovato la vena giusta, come già dimostrato in estate nella disastrosa avventura mondiale della Polonia, eliminata al primo turno. Quattro gol, tutti in campionato e nessuno in Champions League, decisamente pochi per un centravanti. La società gli ha ribadito più volte la fiducia, stessa cosa ha fatto Ancelotti ancora una volta alla vigilia della partita con i clivensi: Milik non è in discussione ma adesso si attende una sua risposta forte, convincente. L’ultima prova di spessore risale a due mesi fa, il 26 settembre al San Paolo, contro il Parma al San Paolo quando segnò una doppietta dopo aver regalato l’assist della prima rete a Insigne e fu tra i migliori in campo. Da quella partita il calo, due mesi difficili e una sola rete, quella all’Empoli messa a segna nella larga goleada contro i toscani. Il polacco aspetta una chance anche con la Stella Rossa per cancellare i dubbi e riproporsi come una valida alternativa. E’ mancato finora anche il contributo di Marek Hamsik (bomber all time nella storia del club), finora è a secco in 12 presenze tra campionato e Champions, di Simone Verdi, ancora acciaccato, o quello di Josè Callejon o di Piotr Zielinski fermo a due soli gol (entrambi al Milan) mentre un anno fa ne aveva segnato già uno in più.

Perchè il dato dei gol segnati è in controtendenza rispetto ai tiri effettuati? Difetto di mira? Scarsa qualità? Poca concentrazione? Stanchezza? Gli argomenti sono tanti e di certo il club proverà a risolvere il problema, magari sul mercato di gennaio. Il Napoli riflette sui propri numeri e su una percentuale realizzativa che potrebbe essere molto superiore vista la mole di azioni prodotte. Cifre che hanno fatto tornare a Napoli la voglia di bomber, con le voci su Cavani che tornano a rincorrersi in vista del mercato di gennaio, ma anche le idee di possibili trattative per strappare la rivelazione Piatek al Genoa.