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Napoli – Non potendo citare il programma (televisivo) di Beppe Grillo datato giusto 40 anni fa “Te la do io l’America” anche perchè se lo ritrova contro in questa campagna elettorale, Catello Maresca ripiega sull’Europa.

E’ come, infatti, se dicesse: “Cara Napoli, te la do io l’Europa”. In che modo? Invocando Bruxelles affinchè individui Napoli come sede di almeno una sua istituzione in cerca di una nuova casa in seguito alla Brexit.

Dopo averci già provato lo scorso 20 luglio reclamando nell’ex area Nato di Bagnoli l’Autorità Europea antiriciclaggio (sebbene l’Abi non si fosse mai espressa in tal senso e il Governo nazionale sembrerebbe preferire Roma), oggi il candidato sindaco del centrodestra è tornato alla carica reclamando per Napoli la sede della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo.

“Se cresce Napoli, cresce una nuova Europa del Mediterraneo, dove la nostra città può recuperare il ruolo storico di capitale non solo culturale, ma anche di sviluppo – ha spiegato Maresca – Per farlo vorremmo candidare Napoli ad ospitare la Bers, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, una delle istituzioni finanziarie internazionali che opera in Europa per favorire riforme economiche e strutturali, e che ha oggi la sua sede centrale a Londra”.

Maresca, per portare a casa il colpaccio, scommette sull’aiuto dei ministri forzisti del Governo Draghi Renato Brunetta e Mara Carfagna: “Grazie all’interlocuzione già avviata nelle scorse settimane con loro, ci impegneremo a fare di Napoli la nuova capitale del Mediterraneo”, ha detto l’ex pm della Dda.

Sta di fatto che, sempre a proposito di Unione Europea, questa volta parlando dei fondi del Pnrr, Maresca ha avuto modo di bocciare (anzi, come si legge in un suo post su Facebook, di “rimandare a settembre“) il suo più diretto competitor nella corsa a Palazzo San Giacomo, il leader del centrosinistra Gaetano Manfredi.

I soldi dell’Europa. ha sottolineato Maresca, non possono essere utilizzati “per dare ossigeno alle aziende fornitrici del Comune”.

“Consigliamo all’ex rettore ed ex ministro di studiare – si legge sul profilo di Maresca – Forse non sa che i soldi del Recovery possono essere utilizzati solo per investimenti e nuove voci di spesa”.

Poi, la sua proposta che mette il dito nella piaga: quella del ritardo con il quale spesso si presentano i progetti che possono essere finanziati dall’Europa: “Siamo convinti che per sfruttare al meglio le risorse in arrivo, le città metropolitane del Mezzogiorno abbiano bisogno di un piano straordinario di accompagnamento alla realizzazione dei progetti, che possa creare le condizioni per garantire al Sud la stessa capacità di spesa del Nord”.

“Il bene dei napoletani – ha concluso Maresca – non si fa firmando ‘pacchi’ elettorali e strumentalizzando le opportunità del Recovery”.
 
Come dire: caro Manfredi (oltre che Napoli), te la do io l’Europa.