- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Napoli – Le criticità e le mancanze vissute durante la prima ondata di Covid si ripresentano uguali anche durante la seconda. Dopo i focolai nelle case di riposo per anziani, anche le carceri tornano al centro dell’attenzione. Nello specifico, la casa circondariale di Poggioreale è teatro di un focolaio da Covid. Stando a quanto si apprende, sono oltre 30 i detenuti contagiati, adesso in isolamento per impedire il diffondersi del virus. Due detenuti sono stati trasportati al Cardarelli per gravi insufficienze respiratorie.

La memoria torna subito alla prima quarantena, quando da tutta Italia provenivano immagini di detenuti in rivolta per paura della diffusione del contagio. Inevitabile che anche in questa occasione si tema lo scoppio di disordini che potrebbero peggiorare la già fragile situazione epidemica all’interno delle strutture carcerarie.

Samuele Ciambriello, il Garante dei detenuti, è intervenuto sul punto: “Grazie allo straordinario lavoro di tutti coloro che operano in ambito penitenziario del personale sanitario e del senso di responsabilità della maggior parte delle persone detenute in questi mesi il contagio da Covid-19 nelle carceri è stato contenuto. In questi ultimi tempi, purtroppo, – prosegue Ciarambiello – il virus è arrivato nel carcere di Poggioreale, contagiando alcuni detenuti, agenti di polizia penitenziaria e personale sanitario e socio-sanitario, cosi’ come nel carcere di Secondigliano e in misure ridotte altrove. Due detenuti sono ricoverati nel reparto Covid del Cardarelli”.

Situazione di assoluta criticità quindi, che rende necessario un tempestivo intervento prima che il virus si diffonda ulteriormente, contagiando altri detenuti e rendendo la situazione esplosiva.

Per ovviare al problema, il Garante sostiene la necessità di svuotare le carceri, “ma non si trovano i braccialetti. Sono necessari più magistrati di sorveglianza e cancellieri. Devono uscire subito i detenuti con patologie particolarmente gravi e con età avanzata. Le misure alternative al carcere sono la strategia giusta. La politica faccia il proprio dovere, senza demagogia, superando il populismo politico e penale” ha concluso Ciarambiello.